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 2016  febbraio 15 Lunedì calendario

I settanta di senatori che pippano cocaina in bagno e i nastrini arcobaleno di Sanremo: il frasario della settimana di Marco Travaglio

Lucio Palla. “Su 315 senatori, una cifra tra i 50 e i 70 fa uso di droghe pesanti. Lo capisco dalla pupilla. Si fa uso di cocaina anche nei bagni del Senato, sicuramente” (Lucio Barani, senatore di Ala ex craxiano ed ex berlusconiano, Un giorno da pecora, Radio 2, 9.2). Lui invece è così al naturale.
Folza Eulopa. “Commissione Ue, l’affondo di Renzi: ‘Primarie per i prossimi presidenti’” (La Stampa, 8.2). I cinesi votano tutti per Lenzi.
Grasso che cola. “Non sono Ponzio Pilato né Don Abbondio” (Piero Grasso, Pd, presidente del Senato, 10.2). Sono solo Piero Grasso.
Autoritratto. “L’odore della sconfitta sulla legge Cirinnà sta procurando crisi isteriche gravi su gay, lesbiche, bi-transessuali e checche varie. Non è bello, poverini” (Roberto Formigoni, senatore di Ap ex democristiano ed ex berlusconiano, 6.2). Dev’essere il momento dell’autocritica.
Il monarca emerito. “Napolitano denuncia: ‘Deputati e senatori troppo poco al lavoro’” (la Repubblica, 11.2). Sono ancora abituati a quando faceva tutto lui.
Mater semper celta. “Si è voluto introdurre la cosiddetta cepciai adoscion… scusate, ma io ho più comunanza con le cose normali, non con le cose anormali che voi mettete nelle leggi” (Roberto Calderoli, senatore Lega Nord, 10.2). Infatti mi sono sposato con rito celtico davanti al druido.
Luciano Ignobili. “Gli artisti suonano la loro musica. Gli uomini sbagliano. Ma si giudica la loro arte, non la loro vita. Quindi, benvenuto Elton John” (Luciano Nobili, vicesegretario Pd romano, Twitter, 9.2). Noi semo democratici: famo canta’ pure li froci.
Quando le ministre fanno oo. “Diventare genitori è cool” (Beatrice Lorenzin, Ncd, ministro della Salute, per la Giornata della vita, 5.2). Diventare ministre invece è una botta di cool.
Festival di Sanscemo. “Roma, incredibile sentenza. L’autista è in malattia ma canta al night,il giudice lo assolve. Per il magistrato non fu truffa: la diarrea che ha colpito il dipendente Atac impedendogli di guidare l’autobus non è incompatibile con l’attività canora” (Libero, 10.2). Come cantante faceva cagare.
Par condicio. “Il licenziamento del professore perchè fece pipì in un cespuglio” (Corriere della sera, 4.2). “Il giudice reintegra in Regione l’ex presidente di Autobrennero licenziato dopo la condanna definitiva per corruzione, truffa aggravata e tentata violenza privata: ‘Ha cambiato mansioni ed è difficile che possa cadere nuovamente in tentazione’” (La Stampa, 4.2). Giusto: diamogli un’altra chance.
Rondolingua. “Il Fatto vorrebbe il capo del governo in autostop… Come dovrebbe muoversi il presidente del Consiglio della Repubblica italiana quando decide di incontrare un suo collega fuori dai confini nazionali? Con un volo low cost, un’utilitaria in car sharing, l’autostop… La vicenda del nuovo aereo di Stato, oggetto da settimane di un’ossessiva campagna del Fatto, è emblematica non tanto perchè manifesta una polemica in sé inconsistente, quanto soprattutto perchè manifesta una profonda, e malinconica, incultura istituzionale” (Fabrizio Rondolino, l’Unità, 12.2). Che pena quegli incolti pezzenti di Sergio Mattarella e di papa Francesco che viaggiano su voli di linea.
Radicali liberi. “Diciamo sì ai Giochi e anche a Giachetti” (Marco Beltrandi, dirigente radicale, contro la decisione dei radicali di chiedere un referendum sulla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024, l’Unità, 27.1). Roberto Giochetti.
Il Conduttore della Nazione. “Renzi si batte anche dando ragione a Renzi” (Nicola Porro, vicedirettore de Il Giornale e conduttore di Virus su Rai2, Il Foglio, 2.2). La famosa opposizione favorevole dei diversamente concordi.
La Volpe del Deserto. “C’è il rischio che l’Isis ora si sposti in Libia” (Paolo Gentiloni, Pd, ministro degli Esteri, Il Messaggero, 2.2). Ma va? Chi l’avrebbe mai detto.
Il titolo della settimana. “Sanremo. Sventolano il nastrino arcobaleno, dimenticano il tricolore per le Foibe” (Francesco Borgonovo, Libero, 11.2). Ma soprattutto nessuno che ricordi la caduta di Cartagine.