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 2016  febbraio 15 Lunedì calendario

A vent’anni dalla morte di Andrea Barbato

Vent’anni fa moriva Andrea Barbato. Venerdì pomeriggio Rai Storia (canale 54 DTT) lo ha ricordato con alcuni suoi servizi, da quello sull’Autostrada del Sole all’intervista ai sopravvissuti di Hiroshima, e con lo speciale di Gloria De Antoni «Andrea Barbato, la sua TV», che ripercorreva la storia professionale del giornalista, intrecciata ai principali eventi degli ultimi 50 anni: dall’assassinio di Robert Kennedy, all’invasione della Cecoslovacchia, allo sbarco sulla Luna, fino ai principali avvenimenti degli anni Novanta.
Il programma della De Antoni, con la collaborazione di Oreste De Fornari, era andato in onda dieci anni fa su RaiSat Extra. Barbato era per tutti quello della «Cartolina», quello di «Va pensiero», quello del viaggio in Cina di Antonioni.
Ma era tante altre belle cose, come affettuosamente hanno ricordato Umberto Eco, Piero Angela, Renzo Arbore, Ivana Monti e altri. Negli ultimi mesi della sua vita aveva sofferto molto l’allontanamento dallo schermo, motivato da giustificazioni pretestuose se non da un offensivo silenzio da parte della Rai: «Dopo più di trent’anni di tv, la smania di video mi è passata. Ma rifiuto le furbizie e le bugie, quei “non c’è posto in palinsesto”, quando poi c’è quello che c’è. Forse, in una tv così sarebbe meglio non esserci e non protestare; ma io credo che sia giusto spiegare a chi si ricorda di me che, se non mi vede e non mi sente, deve ringraziare Letizia Moratti, Raffaele Minicucci, Luigi Locatelli e chissà chi altro». Va bene l’omaggio di Rai Storia, ma queste operazioni non si potrebbero fare un po’ meglio? È proprio necessario farle a costo zero? E dire che basterebbe poco.
Senza un minimo di spiegazione, il documentario sull’Autostrada del Sole non ci dice niente del giornalismo dell’epoca, per non parlare di quello sulla Cina. Barbato faceva una trasmissione sulla tv, «Fluff», ma com’era la sua tv? Se ti chiami Rai Storia, un po’ di storia la dovresti fare.