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 2016  febbraio 15 Lunedì calendario

Commento al campionato di Mario Sconcerti

Non meritava di perdere l’Inter, ma la Fiorentina ha fatto una partita molto intensa, difficile dire che non meritava di vincere. In sostanza l’Inter è stata bene in campo, ma è quasi sempre stata dove l’ha costretta la Fiorentina. Non ricordo un vero tiro in porta dell’Inter oltre il gol, ne ricordo alcuni importanti della Fiorentina. Certo perdere su un colpo di petto di un ragazzo appena entrato sa un po’ di beffa, ma è qualcosa che la Fiorentina ha cercato con insistenza, a partire dalle sostituzioni, offensive e decisive. L’Inter è stata teoricamente molte volte sul punto di vincere, ma se ne è quasi disinteressata. Ha pensato bastasse chiudersi, lasciare la Fiorentina al suo lento movimento che quasi sempre le restituiva la palla. E ha cominciato a farsi cadere di mano la partita. È come fosse stata condannata per insufficienza di prove. Ha prima giustificato gli alibi dell’avversario e poi gli ha lasciato la partita quasi per tenersi le mani pulite. Ha perso male, ma per vincere avrebbe dovuto essere una squadra che ancora non è. Mancini sta trovando forse adesso una sua formazione ma sta capendo che non basta. Il più agile è stato Palacio, i più oscuri Eder e Icardi. Un po’ meglio Kondogbia, ma ancora puro, quasi scolastico. È mancata la personalità per tenere in mano il gioco, insistere a mettere in difficoltà l’avversario. La Fiorentina non sa difendersi nella propria area. Ha una difesa che guarda alla ripartenza, gioca bene fino a dieci metri dalla propria area. Ma l’Inter ha presto rinunciato a tenere la palla alta, forse non ne è stata capace. La Fiorentina aveva più giocatori tecnici (Borja, Bernardeschi, Vecino, Ilicic, poi Zarate) che tenevano il pallone e soprattutto ha avuto nell’ultima mezzora Kalinic, l’unico centravanti che ha vinto una partita quasi da solo senza tirare in porta. Il suo portare la forza dovunque ha però lentamente mandato in confusione una vecchia grande difesa. Adesso la Fiorentina è avanti nella corsa alla Champions, ma la strada è libera per tutti. Sta bene il Milan e cresce la Roma. L’Inter deve riflettere, ha perso 5 delle ultime 12 partite. Non può essere solo sfortuna.