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 2016  febbraio 15 Lunedì calendario

Mentre Alfano sposa Marchini, Rutelli se ne sta alla finestra a guardare i suoi uomini che vengono candidati al Campidoglio, da Giachetti a Bertolaso

Angelino Alfano «sposa» Alfio Marchini. Francesco Rutelli sfoglia la margherita, intesa non come partito ma come fiore. Nelle comunali della Capitale, le elezioni più imprevedibili della recente storia del Campidoglio, è partito il gioco dei posizionamenti. Un gioco nel quale, come in tutte le cose della vita, qualcosa si dà e qualcosa si prende. L’ endorsement del ministro dell’Interno, alla trasmissione «In ½ ora» di Lucia Annunziata, in ogni caso è molto esplicito: «Abbiamo sempre visto – dice Alfano – con favore la candidatura di Marchini. Ci riuniremo nei prossimi giorni, ma siamo assolutamente orientati a sostenerlo, in una logica non di partito ma civica». Fabrizio Cicchitto conferma: «O faremo una lista autonoma o staremo con Marchini». Mossa quasi obbligata: i voti di Ncd a Roma già sono «migrati» sull’imprenditore, con lo spostamento di Andrea Augello, ex «colonnello» di An e per anni stratega del centrodestra romano.
E Rutelli? Per ora sta alla finestra. Ha lanciato la sua associazione «La prossima Roma» e, dopo il flop del 2008, quando venne sconfitto da Gianni Alemanno e fallì il ritorno al Campidoglio (era stato sindaco dal 1993 al 2001), si è ripreso il centro della scena. Con gli amici scherza: «Vedo che candidano tutti i miei uomini...». Riferimento a Roberto Giachetti, in campo nelle primarie Pd, che di Rutelli in Comune fu capo segreteria e poi capo di gabinetto. Ma anche a Guido Bertolaso, scelto da Silvio Berlusconi, che fu il suo vice quando Rutelli fece il commissario del Giubileo del 2000. In questi giorni lo stesso ex capo della Protezione civile lo ha ricordato: «Feci la campagna elettorale per Francesco alle politiche del 2001 contro Berlusconi. E l’ho votato nel 2008». Bertolaso, sabato prossimo, sarà all’evento dell’associazione rutelliana e Francesco Storace ironizza: «Se Bertolaso votò per Rutelli, qual è la differenza con Marchini?». Ma anche con l’imprenditore l’ex leader della Margherita ha un ottimo rapporto. I due collaborarono sempre al Giubileo (Marchini, per conto di Fs, si occupò della mobilità su ferro) e – si narra nei salotti capitolini – la scelta di puntare su Rutelli nel ‘93 venne presa proprio a casa Marchini, in un vertice a tre con Goffredo Bettini. Per questo, oggi, tutti aspettano le mosse di Rutelli. Se si schiera apertamente alle primarie con Giachetti è un conto. Altrimenti, il segnale è chiaro: tenersi le mani libere.