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 2016  febbraio 11 Giovedì calendario

Anche Napoli ha la sua affittopoli

Premiata agenzia immobiliare Palazzo San Giacomo. Appartamenti, garage e box, negozi e palazzetti a prezzi stracciati. È l’Affittopoli napoletana su cui la Procura regionale della Corte dei Conti ha acceso i riflettori scoprendo, ad oggi, ammanchi per quasi cinque milioni di euro e mettendo sotto inchiesta due dozzine di amministratori locali e dirigenti municipali.
Accusati tutti di aver rinunciato a incassare il dovuto e di aver praticato sconti fuori mercato (quasi sempre il 90 per cento del canone) ai fortunatissimi locatari. Dentro ci sono pure gli uomini del sindaco Luigi de Magistris che, pur avendo ereditato i contratti capestro, poco o nulla hanno fatto per invertire il trend limitandosi a una formale disapprovazione burocratica.
NO PROFIT A SCOPO DI LUCRO
Le sorprese nel corposo fascicolo d’indagine riguardano per lo più locali destinati ad associazioni ed Enti morali. Come il sodalizio culturale «Agorà Arte» a Via Mianella che organizza «corsi di danza a pagamento» o come la «Napoli Boxe» che occupa due piani nella popolosa Via Ventaglieri con annessa «autorimessa non limitata ai soli utenti della palestra». In Via Rocco Jemma, nella zona del Rione Alto, il Comune ha affidato a una cooperativa un appartamento per l’ allestimento di attività ricreative per giovani e anziani. Gli agenti della polizia municipale ci hanno trovato, invece, un caffè dove si tengono riunioni politiche del Pd e di Sel.
MOSCHEE E CORSI DI FORMAZIONE
Della Fondazione Valenzi, Il Giornale si è già occupato in passato: oltre 200 metri quadrati all’ interno del Maschio Angioino, il castello che domina il Golfo di Napoli. L’ Ente, cui è particolarmente legato l’ ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che lo tenne a battesimo nel 2009, non avrebbe pagato 63mila euro di fitti al Comune.
Peraltro, gli inquirenti non sono riusciti nemmeno a risalire al contratto tra le parti tant’ è che la Procura contabile ritiene quegli storici ambienti occupati sine titulo. A piazza Mercato, c’è una situazione simile: un intero stabile di mille metri quadrati risulta assegnato all’ associazione islamica che gestisce pure la vicina moschea ma, in cinque anni, nessuno ne ha mai preso possesso ufficialmente. In piazza Sant’ Eligio, il gruppo «III Millennio» occupa un ampio locale dove, in violazione del regolamento, si svolge attività politica e si frequentano i corsi di formazione in vista dei test per l’ammissione ai concorsi per polizia municipale.
CANONI CHOC SULLA COLLINA CHIC
Parallelamente all’azione investigativa della magistratura contabile, la società in house del Comune «NapoliServizi», incrociando i dati dell’immenso database immobiliare per scovare i morosi storici, ha scoperto situazioni al limite dell’incredibile. Per ora, gli accertamenti sono concentrati sui 300 appartamenti dislocati nei cinque quartieri residenziali più ricercati del capoluogo ma nelle prossime settimane i controlli saranno estesi al resto della città. Sulla splendida collina di Posillipo, gli uffici comunali hanno dato in fitto un appartamento di 61 metri quadrati a 11 euro e 61 centesimi al mese. Per uno grande più del doppio (127 mq per otto vani), il prezzo è stato fissato a ben... 24,51 euro mensili.
Al Vomero, il rione dello shopping, per 83 metri quadrati sono sufficienti 23 euro e 75 cents. Nella centralissima Via Duomo, sei vani e mezzo per 119 metri quadrati valgono appena 122 euro. In Via Toledo, l’ arteria che spacca in due il cuore della città, i 135 metri di un’ abitazione con doppio bagno e tre camere da letto sono stati stimati 55 euro al mese. Chi li occupa è un mistero così come è un mistero il motivo per cui non sono stati firmati i relativi contratti di fitto. Pare che gli occupanti abbiano chiuso un accordo verbale coi funzionari di Palazzo San Giacomo. Niente firme, niente bolli. Tutto sulla parola.
GOMORRA NON PAGA IL FITTO
Sempre in Via Toledo, il quotidiano Il Mattino ha scoperto che un intero piano dello storico Palazzo Cavalcanti di circa 800 metri quadrati è stato fittato a costo zero alle società di produzione delle fiction Gomorra e I bastardi di Pizzofalcone che lo hanno potuto adibire a quartier generale per riunioni tecniche e di staff e per i casting. In media, il canone incassato dall’Amministrazione per ognuno dei 300 appartamenti di pregio è di 183 euro. Un quinto, a occhio e croce, del reale valore di mercato.
Coi negozi più o meno il discorso è uguale: la cifra sale appena di qualche bigliettone, 240 euro in media al mese. Nel mirino degli 007 di «NapoliServizi» ci sono pure le 65 unità immobiliari assegnate a partiti e movimenti politici che producono, ogni anno, un ammanco di circa 100mila euro di introiti non incassati. Finora il danno erariale sfiora il milione e trecentomila euro. E gli accertamenti sono appena all’ inizio.