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 2016  febbraio 06 Sabato calendario

«È l’uomo a mettere in circolo i nuovi virus come Zika». Parola dello scrittore David Quammen (quello di “Spillover”)

Nei Paesi colpiti dal virus Zika è necessario consentire la contraccezione e l’aborto, al fine di garantire la salute di tutti”. L’appello lanciato da Zeid Raad Al Hussein, l’alto commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani, affronta a muso duro le ritrosie governative e il potere della Chiesa in Africa e Sudamerica (soprattutto in Brasile, dove già si registra la ferma opposizione del presidente dei vescovi, Sergio da Rocha). Proprio da queste aree, infatti, sono partiti i focolai del virus Zika, scatenati dal morso della zanzara africana, Aedes aegypti. Un appello lanciato subito dopo l’annuncio con cui il governo colombiano ha reso noti tre decessi attribuibili al contagio da Zika. Intanto in Italia sono stati resi noti almeno nove casi di contagio, con remissione dei sintomi e in Brasile – con circa 4 mila casi di neonati affetti da microcefalia – sono stati accertati due casi di contagio da trasfusioni. E ad agosto sono in programma le Olimpiadi. Eppure David Quammen, scrittore scientifico statunitense – già firma del National Geographic e autore dell’imponente saggio Spillover (edito da Adelphi) – aveva già lanciato l’allarme, ribadendo lo stretto legame che esiste fra la sovrappopolazione, la distruzione delle foreste e lo scoppio di epidemie virali. La natura si ribella o la colpa è degli esseri umani?
Sono stati annunciati i primi casi di trasmissione uomo-uomo del virus Zika. È un’emergenza globale?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha definita un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale. Ma sono rimaste sul tavolo domande senza risposta. L’infezione del virus Zika durante la gravidanza causa la nascita di bambini affetti da microcefalia o si tratta solo di una eventuale correlazione? Di fatto, le zanzare del genere Aedes che trasmettono il virus Zika, si trovano in diverse e popolose zone del globo.
In Spillover scrive: “Quando distruggiamo una foresta, rompiamo un equilibrio, liberando i virus e germi patogeni”. È successo di nuovo?
Ogni volta che una foresta viene distrutta si creano le possibilità perché nuovi virus vengano trasmessi dai loro ospiti naturali (i pipistrelli, ad esempio) agli esseri umani. Inizialmente Zika è stato identificato in una scimmia infettata dalle zanzare, in Uganda, nel 1947. Dalle analisi genetiche sappiamo che dall’Africa il virus è stato portato dalle zanzare Aedes sino in Asia, diffondendosi nella Polinesia francese e in Brasile.
Di che tipo di virus si tratta?
È un virus africano che oggi esiste ampiamente in tutto il mondo. Gli esseri umani hanno trasportato sia le zanzare che il virus stesso, creando un circolo di contagio esponenziale. Abbiamo letteralmente portato questo virus in giro per il mondo.
Nessun paese è al sicuro?
Nessuno. Le zanzare Aedes oggi vivono anche in Italia. Se qualcuno porterà il virus in Italia, e se questa persona verrà morsa dalla zanzara Aedes, il virus Zika potrebbe facilmente diffondersi anche da voi.
Nel 2012 scoppiò l’emergenza del coronavirus Mers dall’Arabia Saudita, nel 2014 l’Ebola dall’Africa e oggi Zika. Qualcosa li accomuna?
Sì, sono stati trasmessi all’uomo ma prima erano ospiti di una precisa tipologia di animale, detta serbatoio. Sono virus con un singolo filamento di Rna, dunque mutano piuttosto rapidamente e si diffondono rapidamente in tutto il mondo. Ma ci sono anche importanti differenze. Il coronavirus Mers sembra che si trasmetta attraverso l’aria. L’Ebola si trasmette attraverso il contatto diretto con i fluidi corporei. Zika è diffusa dalle zanzare e attendiamo conferme sul fatto che possa o meno causare la microcefalia. Ma oggigiorno l’Ebola o la Sars sono molto più pericolosi per noi.
Non si parla più dell’Ebola.
L’epidemia di virus Ebola in Africa occidentale sembra finalmente sotto controllo. Ma dobbiamo rammentare che il virus esiste ancora, non l’abbiamo debellato. È in stato dormiente, nel suo ospite-serbatoio. Sarà un roditore, un pipistrello o forse un insetto?
Dobbiamo convivere con la paura?
Non ci fa bene la paura, ma è fondamentale essere informati circa la diffusione dei virus. Oggi siamo sette miliardi su questo pianeta, consumiamo grandi quantità di risorse e viaggiamo in tutto il mondo. Siamo noi stessi a causare scompensi ambientali.
Cosa significa?
Abbiamo un grande bersaglio puntato sulle nostre spalle. Qualsiasi virus che si adatta agli esseri umani può cogliere una grande opportunità, diffondendosi in tutto il mondo.
In Spillover afferma che presto o tardi arriverà il “big one”, una nuova epidemia mortale. Possiamo fare qualcosa?
La prima cosa da fare è informarsi. I virus non sono influenzati dagli antibiotici, si evolvono e arrivano spesso a noi da altri animali. Esistono milioni di virus ancora sconosciuti, che probabilmente oggi vivono in ciò che rimane delle foreste tropicali. Dovremmo sostenere la ricerca sulle malattie infettive, compresa la ricerca di nuovi vaccini e dovremmo vaccinare i nostri bambini contro i virus pericolosi. Conoscenza fa rima con sopravvivenza.