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 2016  febbraio 06 Sabato calendario

Una coniglia dal cilindro di Berlusconi: si chiama Lisa Ferrarini, fa l’imprenditrice ed è raccomandata da Squinzi

«Volti nuovi, aprire porte e finestre alla società civile, cercare i campioni dell’impresa, delle professioni, del lavoro per catturare i moderati delusi, l’Italia del non voto. Così possiamo tornare a vincere». È il mantra di Silvio Berlusconi che ripete in maniera ossessiva in tutti gli incontri pubblici e privati, con i parlamentari nazionale con quello europei che ha incontrato giovedì sera a Palazzo Grazioli. Ma chi? Dove sono? Chi si è fatto avanti? Se lo chiedono tutti in Forza Italia e con una certa circospezione glielo chiedono al presidente che a Villa Gernetto, in quel di Lesmo, di riunioni e casting ne ha fatti tanti. Senza grandi risultati sembra, visto che dal cilindro non è uscito alcun coniglio bianco. E invece no, qualcuno di buono avanza, ha detto il Cavaliere l’altra sera agli eurodeputati: c’è un coniglio, anzi una coniglia nel cilindro e si chiama Lisa Ferrarini. Il suo nome glielo avrebbe fatto il presidente della Confindustria Giorgio Squinzi, addirittura. Wow! Gli europarlamentari si sono guardati negli occhi come per dire «magari, ma sarà vero?».
In effetti sarebbe un colpaccio avere accanto a Forza Italia, magari nel listone del centrodestra alle politiche e, perchè no, candidata alla premiership una schietta e concreta come la Ferrarini, titolare di una grande azienda agroalimentare (370 milioni di fatturato, mille dipendenti, dieci sedi commerciali nel mondo) che comprende anche Vismara. Lei sarebbe perfetta, emiliana verace, parlantina avvolgente, cinquantenne tutta lavoro e Confindustria (è vice presidente dell’associazione degli industriali con delega per l’Europa), paladina del made in Italy, prima donna a essere eletta presidente di Assica (l’associazione della carne). Insomma, un vera eccellenza italiana al femminile.
Peccato che Lisa Ferrarini non ci pensa per niente di lasciare il suo lavoro per impegnarsi in politica. Soprattutto se a chiederglielo è Berlusconi. «Assolutamente no», dice l’imprenditrice dalla sua scrivania di Reggio Emilia. «Ringrazio il presidente Berlusconi del pensiero, della considerazione nei miei confronti, ma io sto bene dove sto. Invece se la stessa considerazione venisse da Renzi potrei valutare...». Renzi? Scusi, ma... La signora Lisa ride. «Ma su, sto scherzando». No, scusi, Berlusconi su indicazione di Squinzi la vorrebbe arruolare e viene fuori che lei è renziana? «Intanto non è vero che Squinzi abbia fatto il mio nome a Berlusconi, glielo posso assicurare. E poi io il mio contributo all’Italia lo dò con il mio lavoro. Credo di avere dimostrato di essere bravina». Non faccia la modesta. «Insomma, per fare politica bisogna essere portata e io non lo sono. E poi Renzi...». Sì, Renzi? «È bravo, sta facendo bene, sta eliminando alcuni lacci e lacciuoli che imbrigliano l’economia italiana. Sta lavorando bene in un Paese complesso. I Europa è difficoltà ma non deve mollare. Nei momenti difficili si vedono i veri uomini. La sua è la strada giusta». Ferrarino, ma lei è proprio renziana. Glissa, parla di «Paese Europa». «Io sono per gli Stati uniti d’Europa immaginati da Spinelli. Amo l’Italia ma mi sento profondamente europea. Con i fallimento di Schengen torneremmo indietro di decenni». Ma difende il made in Italy ed è contraria al riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina «Noi europei per esportare in Cina abbiamo l’obbligo di scrivere sui nostri prodotti made in Italy, i cinesi questo obbligo non ce l’hanno. Gli americani sono nazionalisti, l’esercito di quel Paese usa prodotti tutto filato in Usa». Bene, bye bye Berlusconi. È pronta per Renzi? Ride, saluta, augura buon fine settimana.