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 2016  febbraio 05 Venerdì calendario

Giulio Regeni torturato e picchiato prima di morire • L’Italia cresce, ma meno del resto d’Europa • Secondo Draghi «ci sono forze dell’economia globale» che tentono bassa l’inlazione • Un periodo di prova per i bambini adottati dai gay • Dieci miliardi alla Siria • L’italiana Fila compra Daler-Rowney Lukas per 78 milioni di euro


Regeni Giulio Regeni, lo studente italiano scomparso in Egitto il 25 gennaio e trovato morto in un fossato tra Il Cairo ed Alessandria, prima di morire ha subito torture e botte. L’autopsia del ragazzo ha indicato tagli sul viso, sul corpo e un colpo fatale alla testa. In un primo tempo, le autorità avevano parlato di incidente stradale. Il ragazzo presenta tagli sul naso e le orecchie. Segni di coltellate e percosse concentrati soprattutto sulla testa e la schiena. Contusioni e bruciature di sigarette su tutto il corpo. Era nudo dalla cintola in giù. L’autopsia descritta dal procuratore Ahmed Nagi non lascia dubbi: è stato torturato. «Deve essere stata una morte lenta», ha aggiunto. Altre fonti dicono che che «il corpo avrebbe ceduto per dissanguamento, come risultato delle violente percosse». Il 25 gennaio alle otto di sera Giulio ha percorso la via Ansari fino alla fermata Bohooth della metro. Aveva detto via sms all’amico Amr Assad che andava a una festa di compleanno. Quel giorno era il quinto compleanno della rivoluzione: i poliziotti in divisa e in borghese erano dovunque. Le proteste erano proibite, c’era stata una campagna di arresti preventivi, che aveva additato anche gli stranieri come possibili sobillatori. Anche per questo, quando gli amici non hanno visto arrivare Giulio, si sono subito allarmati e, chiamandolo al cellulare, l’hanno trovato staccato. Alla fine, mercoledì, le autorità hanno comunicato all’ambasciatore italiano Maurizio Massari che il cadavere era stato ritrovato a 20 chilometri dal centro. Sui siti egiziani, ieri mattina, il capo della polizia di Giza Khaled Shalaby a un certo punto diceva che Giulio sarebbe morto in un incidente d’auto. La salma ora è all’ospedale italiano «Umberto I», sempre nella capitale egiziana. I genitori vogliono riportarlo a casa il prima possibile, ma non senza la verità (Mazza, Cds). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del Giorno]

Economia Le previsioni economiche pubblicate ieri dalla Commissione europea: l’economia europea continuerà anche quest’anno a crescere ad un ritmo moderato (1,7% nella zona euro e 1,9% nella Ue a 28), la dicoccupazione diminuirà (9,0%) e i conti pubblici miglioreranno, sia pure di poco. Per quanto riguarda l’Italia le cifre fornite lasciano in sospeso il giudizio finale sulla legge di bilancio 2016, che è stata considerata «a rischio di deficit eccessivo». La crescita italiana si è attestata allo 0,8% nel 2015 e salirà all’1,4% quest’anno, comunque al di sotto della media europea. Il deficit nel 2016 sarà pari al 2,5%, e solo nel 2017 scenderà all’1,5% per effetto del previsto doppio aumento dell’Iva (che però il governo spera di evitare). Il dato più preoccupante è il peggioramento del deficit strutturale, che sale dall’1% del 2015 all’1,7% di quest’anno mentre, secondo le regole del patto di stabilità rafforzato, dovrebbe ridursi di almeno mezzo punto all’anno fino a raggiungere il pareggio di bilancio. Il debito registrerà per la prima volta quest’anno un lievissimo calo, scendendo dal 132,8% del Pil al 132,4% e solo nel 2017 dovrebbe scendere in modo più marcato al 130,6. Resta comunque il debito pubblico più elevato di tutta la Ue, fatta eccezione per la Grecia (Bonanni, Rep).

Draghi Parlando alla Bundesbank ieri Mario Draghi ha lanciato un allarme riguardo alle difficoltà di riportare l’inflazione ai livelli considerati ottimali. Il presidente della Bce ha denunciato la convergenza di fattori esterni che ostacolano una normale ripresa dell’inflazione. «Ci sono forze nell’economia globale oggi che, tutte assieme, stanno mantenendo bassa l’inflazione », ha spiegato Draghi, che ha lasciato trasparire la possibilità di un ulteriore rafforzamento delle misure per stimolare l’aumento dei prezzi verso livelli fisiologici: «Faremo di tutto perché ciò non avvenga. Agire troppo presto è meglio che agire troppo tardi» (Bonanni, Rep).

Adozioni In via riservata, nonostante l’ultimatum dei Cinque Stelle («o il ddl Cirinnà rimane così o non lo votiamo»), il Pd tratta con i grillini un pacchetto di emendamenti. Ha già l’intesa su quelli che escludono qualsiasi similitudine tra unioni civili e matrimonio e sul rafforzamento del controllo del giudice minorile per l’adozione dei figli. Rispunta ora il “periodo di prova” per i figli della coppia gay, già previsto da un emendamento ma cassato perché considerato discriminatorio tra omosessuali e eterosessuali. Però si può equiparare la stepchild adotion alle adozioni speciali o internazionali che prevedono un anno di preaffido e quindi un maggiore controllo del tribunale dei minori sul bene del bimbo e sulla qualità degli affidatari. Una regola che varrebbe sia per l’unione civile dei gay sia per gli etero e che è stata suggerita dal professor Cesare Bianca, uno dei massimi esperti italiani di adozione (De Marchis, Rep).

Siria A Londra la crisi della Siria è al centro della conferenza internazionale sui profughi: 6 milioni in fuga dalla Siria e 4 milioni da altre zone di guerra. Il premier turco, Davutoglu, ha parlato di «60, forse 70mila profughi arrivati in Turchia da Aleppo colpita dai bombardamenti, e in tutto sono 300mila quelli pronti a scappare verso il nostro paese, che già ne accoglie 2,5 milioni». La promessa di aiuti garantita dall’Onu è salita a 10 miliardi contro i 9 previsti: il doppio di quanto stanziato un anno fa in Kuwait ma poi solo in parte versato davvero. La Germania promette 2,3 miliardi di dollari in tre anni, seguita dalla Gran Bretagna che ne promette 1,6. L’Ue aggiunge 3 miliardi. E l’Italia 400 milioni fino al 2018 (f.ramp., Rep).

Fila L’italiana Fila della famiglia Candela, con un investimento da 80,8 milioni, ha comprato la Daler-Rowney Lukas, azienda inglese che fa colori (ricavi da 60 milioni di sterline, cioè 78 milioni di euro), primo fornitore dei grandi magazzini Wal Mart. Massimo Candela, amministratore delegato Fila e suo primo azionista: «Grazie a quest’operazione per WalMart diventiamo un fornitore più importante, il che ci dà una base negoziale più forte» (Rep).

(a cura di Daria Egidi)