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 2016  febbraio 04 Giovedì calendario

«L’offerta politica a destra esiste eccome». Brunetta risponde a Orsina

Caro Direttore,
il professor Giovanni Orsina merita sempre attenzione. Ha un pensiero profondo e vivace. Pagato il prezzo di una lieve adulazione, contesto radicalmente le tesi espresse con forza apodittica e senza prove nel suo editoriale di ieri, sin dal titolo: «La domanda di destra senza offerta». Senza offerta? Ma che dice? Siamo al negazionismo della identità non astratta ma reale, concreta di Forza Italia e degli altri partiti di centrodestra. E questo non è proprio accettabile.
Naturalmente quanto ho scritto in libri e articoli, e quanto ho espresso in interventi pubblici non è lettura di precetto neppure per i politologi. Raccoglie però quanto in questi oltre vent’anni, ma anche negli ultimi giorni, il movimento di Silvio Berlusconi, spesso in condivisione con le altre formazioni politiche con cui abbiamo governato l’Italia per quasi dieci anni, ha elaborato come idea di Paese. Mi domando: conosce Orsina non solo le nostre riforme, ma anche le nostre attuali proposte chiare e distinte sulla casa, sull’introduzione della flat tax, su come cambiare l’Europa a guida tedesca, su una nuova visione di politica estera per una alleanza contro il terrorismo del Daesh, dove l’Italia sia protagonista di una nuova Pratica di Mare (vertice Nato del maggio 2002) con il coinvolgimento di America e Federazione Russa con un ruolo meno timido e irresponsabile dell’Ue? E ancora sulla sicurezza e sull’immigrazione, con la nostra idea di campi profughi umanitariamente sostenibili nei Paesi sulla costa meridionale del Mediterraneo, un umanitarismo efficace, che sappia dire dei no e rimpatriare i clandestini?
È qualcosa che non è affatto ascrivibile ad un populismo antieuropeo, e come tale incapace di essere adeguata risposta alla domanda di «destra» ad esempio rintracciabile nella grande manifestazione romana del Family Day. Io al Circo Massimo c’ero, e ho percepito benissimo la sete politica di quella bella folla, niente affatto reazionaria o insensibile alle libertà altrui. E ho sofferto perché quello che questo popolo domanda alla politica è esattamente la merce di cui è ricca la bottega di Forza Italia e del centrodestra unito.
Perché Orsina non lo vede, non ne prende atto, magari per dirigervi contro dure critiche? Forse Orsina pensa che si possa caratterizzare un ventennio e una lunga stagione politica di governo senza avere proposte o cultura politica?
Una spiegazione ce l’ho, e non riguarda solo il pregiudizio (anche se un po’, purtroppo, sì). Ci arrivo in fretta. E sarò schematico come il professor Orsina. Egli esordisce con una serie di affermazioni spicce, semplicemente false, o se vogliamo usare un linguaggio più accademico, non vere. Mi fermo alla sua prima frase: «La crisi del berlusconismo nel 2011». Nel 2011 non c’è stata la «crisi del berlusconismo», ma un’aggressione formidabile ad un governo democratico condotta insieme da forze esterne (Germania, Francia, agenzie di rating) e interne, con la regia del Quirinale. Quello che è stato definito golpe, ma trovi pure Orsina un’altra parola, ha determinato l’attuale perdurante fase di tre governi non eletti dal popolo, con la decapitazione politica del leader del centrodestra. E non sarebbe male che nel disegnare il panorama italiano, un politologo come Orsina non usasse il photoshop, eliminando la montagna di questa infamia. In quel delitto e nella sua negazione sta probabilmente non solo la nostra «damnatio memoriae», ma anche la radice della scarsa percezione della nostra attuale offerta politica, che invece c’è ed è verificabile, e niente affatto inclinata verso il lepenismo. Ma oggi più che mai la politica si fa sì con le idee e le proposte, esse però hanno la faccia e la credibilità del leader che le offre. A noi il leader hanno provato ad ammazzarcelo. Non ci sono riusciti. E il centrodestra è ancora potenzialmente vincente, come nel 2013. Magari destando la stessa sorpresa che colpì l’opinione pubblica e i bravi politologi alla Orsina nel ’94.
(Capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati)