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 2016  febbraio 04 Giovedì calendario

È stato ritrovato al Cairo il cadavere di Giulio Regeni, lo studente scomparso il 25 gennaio. Non si sa chi l’abbia ucciso né perché

La Farnesina usa ancora qualche cautela, e parla di «probabile tragico epilogo». Ma sono ridotte al minimo le speranze che il cadavere rinvenuto ieri al Cairo – secondo le prime frammentarie informazioni in un fosso in periferia, colpito alla testa con un oggetto contundente – non sia quello dello studente friuliano 28enne Giulio Regeni, scomparso misteriosamente dalla capitale egiziana dal 25 gennaio scorso. Il giornale egiziano «Al Watan» aggiunge informazioni drammatiche, parlando del ritrovamento del cadavere di un giovane accanto all’istituto Hazem Hassan, sulla strada desertica Cairo-Alessandria, che sarebbe «nudo nella parte inferiore e con tracce di torture e di ferite su tutto il corpo». Secondo il giornale la vittima «era senza documenti».
La famiglia, da giorni in città in cerca di notizie del ragazzo, è stata avvisata prima ancora delle conferme ufficiali da parte delle autorità egiziane e assistita dal nostro ambasciatore al Cairo, mentre il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, presente nella capitale egiziana per guidare una missione imprenditoriale italiana, ha subito disdetto quell’impegno per raggiungere proprio i familiari del giovane.
Accanto al «profondo cordoglio personale e del governo», il ministro degli esteri Paolo Gentiloni affianca in una nota della Farnesina la richiesta alle autorità egiziane del «massimo impegno per l’accertamento della verità, anche con l’avvio di un’indagine congiunta con la partecipazione di esperti italiani». Non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali il ministero dell’Interno egiziano, limitandosi a far sapere all’Ansa che per avere conferme ufficiali sarà necessario aspettare l’esito delle prime indagini.
Giulio Regeni era impegnato a fare un dottorato al Cairo, con tesi sull’economia egiziana, dal settembre dello scorso anno: originario di Fiumicello, in provincia di Udine, nella Bassa friulana, era un appassionato di studi sul Medio Oriente. è un bravo studente, vincitore nel 2012 e nel 2013 di un premio al concorso internazionale «Europa e giovani» promosso dall’Istituto regionale degli studi europei. Il 25 gennaio, nel giorno della sua scomparsa, nella capitale e in altre città egiziane si erano svolte manifestazioni in occasione del quinto anniversario della rivoluzione contro Hosni Mubarak, che avevano portato all’arresto di 75 persone: per questo, la prima ipotesi era stata quella che Regeni potesse essere stato coinvolto in un arresto. Ipotesi presto smentita però martedì da una fonte della sicurezza egiziana al Cairo riportata dall’Ansa: «Lo studente italiano scomparso non è detenuto da alcun organo dell’Interno, forze dell’ordine, sicurezza nazionale, servizi di indagine inclusi», la perentoria notizia. Nel frattempo, per cercare di ritrovare il ragazzo si era mobilitata anche la rete: #whereisgiulio l’hashtag, ossia la parola chiave, dilagato su Twitter. Ieri, però, il materializzarsi dell’ipotesi peggiore con il ritrovamento del cadavere. «Siamo sgomenti», commenta la presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani».