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 2016  febbraio 04 Giovedì calendario

Da dove spuntano tutte queste statue di Padre Pio?

Ci son piante fiorite e rose di plastica, ceri accesi e ceri consumati. Padre Pio era Santo da poco più di un anno quando, il 6 dicembre 2003, nel giardino di Porta Saragozza il cardinale Giacomo Biffi e il sindaco Giorgio Guazzaloca inaugurarono questa grande statua in bronzo. Si trovano qui, i fedeli dei Gruppi di preghiera San Pio, ma prima debbono pulire il prato da bottiglie vuote e altro, lasciate da chi nel giardino bivacca notte e giorno. Ormai dimenticate sono le polemiche di mezza città. «Ma perché mi devo trovare una statua di Santo nel giardino pubblico? Non ci sono abbastanza chiese, a Bologna?». Le proteste hanno attraversato e attraversano tutto lo Stivale. Ma niente sembra fermare le statue in legno, marmo, resina, bronzo («Le nostre hanno bellissimi occhi di cristallo») che da decenni stanno occupando piazze, ospedali, giardini pubblici e privati.
Le statue appaiono da un giorno all’altro e non a caso. Dietro di loro ci sono infatti la fede e il business. Sono esattamente 2.600, infatti, i Gruppi di preghiera sparsi in Italia, ispirati al carisma di padre Pio da Pietrelcina. E quasi tutti riescono a costruire un luogo di culto in suolo pubblico. «Certo – racconta Maria Pia, che dal 1977 lavora all’ufficio centrale dei Gruppi di preghiera a San Giovanni Rotondo – ci sono già le chiese e i conventi. Ma chi non li frequenta, può avere beneficio dall’incontro casuale con la statua del Santo. Magari si avvicina alla fede».
Il business è nato a San Giovanni Rotondo e Pietrelcina quando padre Pio era ancora in vita e si è propagato anche al nord, cambiando stampi e catalogo in aziende che producevano i leoni di marmo o i sette nani. «Nella mia fabbrica – dice Francesco Bisceglia, titolare della pregiata Resin’Art a San Giovanni Rotondo – produco statue di padre Pio alte da 30 centimetri a 5 metri. I prezzi? Dai 10 euro per le più piccole – ne produco 2.000 al giorno – ai 40.000 euro di quelle più grandi (ne vendo 70 all’anno), in resina e fibra di vetro. Ma se si vuole San Pio alto 6 metri in bronzo fuso, si sale a 120.000 euro. Ormai padre Pio è in ogni piazza e giardino, soprattutto al Sud. È come un amico di famiglia, bisogna tenerlo vicino. Quante sono le sue statue oggi in Italia? Lei dice 1.000, 10.000, 20.000? Di più, di più. Centomila? Di più, di più».
A Parma la statua di Arturo Toscanini non ha trovato posto in centro storico ed è finita nel centro commerciale Barilla. Ma un San Pio in bronzo ha trovato casa in piazzale Salvo D’Acquisto, accanto al monumento al carabiniere martire. A Podenzano nel piacentino c’è chi ha chiesto se la statua del Santo paghi l’occupazione del suolo pubblico. «Perché, Garibaldi la paga?», ha risposto Manfredi Saginario, neurologo e psichiatra di Parma, pronipote di padre Pio e organizzatore di pellegrinaggi. «Io sono favorevole alle statue. Padre Pio è un Santo vicino alla sofferenza, al dolore, al disagio. La presenza della statua può alimentare sentimenti di umanità, bontà e onestà».
In cielo, in terra, in ogni luogo. Già nel 1998 un padre Pio di 3 metri (12,5 quintali più 110 quintali di basamento) è stato immerso a 10 metri di profondità nel mare di Capraia alle isole Tremiti. «Si possono fare immersioni in apnea». A Ogliastro Cilento si vuole invece portare la statua (quasi) in cielo. «Sarà alta – racconta il sindaco, Michele Apolito – 55 metri e con la base arriverà a 70 metri. Abbiamo firmato un protocollo d’intesa con un Comune vicino, Prignano. Siamo a 370 metri di altezza e con i 70 metri in più della statua potremo vedere il golfo di Napoli. Vogliamo il turismo religioso, e con i soldi che guadagneremo apriremo un centro di ricerca sulle malattie tumorali. Insomma, nessuna speculazione affaristica, anche se puntiamo a creare posti di lavoro. Per questo abbiamo chiesto un finanziamento all’Ue, con i fondi per il turismo e la ricerca». Per la statua di 55 metri (Il Cristo Redentore a Rio De Janeiro è alta 30 metri) si prevede una spesa di oltre 100 milioni. Meglio invocare anche la protezione di Santa Rita, la Santa degli impossibili.