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 2016  febbraio 04 Giovedì calendario

Il commento al campionato di Mario Sconcerti

Vincono tutte le prime sei, ma il senso più forte lo danno Napoli e Milan, entrambe per la facilità con cui hanno segnato e gestito due trasferte non facili. Sono sette partite che il Napoli respinge i successi della Juve tenendo il suo vantaggio. Cresce nella mentalità di partita in partita, gioca forse meno bene ma è molto sicuro di sé, direi più importante. Higuain ne fa una squadra diversa, Insigne e Hamsik, ma anche Callejon e Albiol, ne fanno una squadra completa. Il suo avversario, la Lazio, giocava in casa ed era in serie positiva da 7 partite, non era facile batterlo con tanta calma. Più involuta la Juventus, stavolta con Morata non in serata e Dybala un po’ fuori schemi. Giocare contro il Genoa è non è mai facile, marca a uomo anche a centrocampo, costa molta fatica superarlo. Qualcosa è meno leggero nella corsa della Juve. Stavolta è bastato uno spunto di Cuadrado, in generale sembra stia arrivando un accenno di fatica. È il costo delle grandi rimonte. Tutti sono stati meno brillanti, più appesantiti, un po’ rigidi nelle idee. Serve un giocatore agile e d’intelligenza come Pereyra. Ma sono forse più sintomi di serata che avvertimenti seri. Intanto è arrivato il tredicesimo successo consecutivo. Ha vinto anche l’Inter, di nuovo ribaltata da Mancini. Scomparsi tutti i fantasisti, dentro tre attaccanti veri, Palacio-Icardi-Eder. Il cambiamento si è visto, non è stato travolgente, ma ha portato logica. L’Inter ha attaccato molto, a volte anche bene. Eder aiuta tutti, anche se stesso, ma soprattutto aiuta la caccia allo spazio di Icardi. Senza solisti, inoltre, il centrocampo è quasi costretto a giocare più calcio. Questa piccola trovata frutta almeno una rincorsa in solitudine al terzo posto e allontana lievemente il derby. È stato molto importante il passo del Milan a Palermo. Una superiorità netta, un gioco più lineare che nel derby, meno duro, con più calcio in testa. Non c’è dubbio, il Milan è tornato dentro il campionato, una sola sconfitta nelle ultime 10 gare. I risultati gli stanno dando risorse tecniche che non aveva. È l’ultimo dei primi, ma in questo momento è il più fresco. Mihajlovic sta vincendo una partita che personalmente avevo dato per persa. Nella classifica dei primi una segnalazione la merita Zarate. Ha vinto da solo contro il Carpi giocando dieci minuti e segnando un gol impazzito, tenendo la Fiorentina al terzo posto.