Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  dicembre 01 Martedì calendario

Alla Leopolda che si apre venerdì 11 Renzi non vuole politici ma solo eroi nazionali. Sognando Jovanotti, Pennetta, Paltrinieri, ecc.

“Chi vuole impedirci di vivere, chi vuole infondere odio e paura anche della musica, del calcio, dei libri non vincerà”. Matteo Renzi sul podio della sala degli Orazi e Curiazi in Campidoglio presentando la sua proposta anti-terrorismo (1 miliardo per la sicurezza e 1 per la cultura) la metteva aulicamente così.
Prima ancora delle misure previste nella Stabilità, sarà la Leopolda anno sesto, in programma dall’11 al 13 dicembre nella vecchia stazione industriale fiorentina, a seguire la linea. A Palazzo Chigi, al Nazareno e in giro per l’Italia, gli uomini del premier sono alla ricerca di testimonial da portare a Firenze. Tanto più che la presenza sul palco di politici di “mestiere” sarà ridotta al minimo. E allora, si lavora a coinvolgere campioni dello sport, per cominciare. Ma non solo. Uomini di spettacolo. Magari musicisti. Il primo ad essere corteggiatissimo è Lorenzo Jovanotti. La manifestazione si chiamerà Terra degli uomini, che è il titolo di un libro di Saint-Exupéry, ma anche una canzone di Jovanotti, appunto (doverosamente citata e “linkata” nella ultima e-news da Renzi). Sua era la colonna sonora della Leopolda numero 2 (“Il più grande spettacolo dopo il Big Bang”), suo, per dire, anche l’inno dell’ultima Festa dell’Unità (“Il mondo è tuo stasera”). Quale miglior spot che averlo sul palco in una kermesse che vuole parlare al renzismo delle origini?
I sondaggi per portarli alla Leopolda sono partiti con molti degli sportivi che Renzi ha omaggiato e incontrato negli ultimi mesi. E dunque, le due tenniste pugliesi finaliste agli Us Open, Flavia Pennetta e Roberta Vinci: per il loro incontro il premier volò a New York. E poi, la squadra di nuoto italiana. A Renzi di certo piacerebbe avere Federica Pellegrini, ma anche il campione mondiale di nuoto dei 1500 stile libero, il carpigiano Gregorio Paltrinieri, che andò a conoscere con l’occasione di una visita all’azienda di zona, la Bluemarine. E le campionesse mondiali under 18 di volley, come Alessia Orro e Paola Egonu. Renzi volle riceverle a Palazzo Chigi. E poi, per passare a un altro genere, i rumors danno presente anche l’astronauta Samantha Cristoforetti.
Il parterre è in via di costruzione. Insieme al format: per ora si sa solo che non ci saranno i tavoli. In quanto a format, però, c’è un’altra novità: Renzi avrebbe chiesto a Simona Ercolani, autrice e produttrice tv tra le più note, di fare la regia. Ovvero, di stare dietro le quinte e “guidare” la scaletta, scandendo gli interventi, il lancio di video, gli stacchi musicali. Il ruolo che fu già di Luigi De Siervo, amico di Matteo fin dai tempi degli scout e nell’era Renzi diventato amministratore delegato di Rai Com. La Ercolani è una conoscenza più recente, ma ha già scalato le vette del renzismo: svolge una consulenza ufficiale per Palazzo Chigi (da 46 mila euro), per il più potente di tutti, il sottosegretario Luca Lotti.
Dal 24 febbraio (e con scadenza il 31 dicembre) ha l’incarico di coordinamento e direzione artistica, promozione e diffusione della iniziative per il Centenario della Prima guerra mondiale e del Settantesimo anniversario della Resistenza e della Liberazione. Ma al di là dell’occasione, la conoscenza tra i due si è consolidata e affinata nei mesi. Lotti della Ercolani si fida e la interpella anche su questioni che esulano dal suo incarico. La Ercolani, poi, ha al suo attivo anche un curriculum di comunicatrice politica: per il Pd di Bersani gestiva alcuni eventi alle Feste nazionali. Ed è stata tra gli spin doctor dell’ex segretario, per le primarie 2012 e le elezioni 2013. Anni in cui il marito, Fabrizio Rondolino era già un ultrà renziano. Renzi e Lotti l’avrebbero voluta alla guida della Rai, ma è stata bloccata da Berlusconi. Adesso il suo nome torna a proposito di varie poltrone per viale Mazzini: ma la sua casa di produzione, la Stand by me, fa programmi per la tv pubblica. Un bel problema. Nel frattempo, la regia della Leopolda potrebbe essere un altro gradino per scalare posizioni tra i renziani.