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 2015  dicembre 01 Martedì calendario

Quegli incidenti stradali causati dai cinghiali

Da Castelfusano a Monte Mario. Dall’Olgiata al Trionfale. È allarme cinghiali a Roma. Branchi di animali selvatici che entrano nelle aree urbane e provocano incidenti stradali, come quello avvenuto l’altra sera a Ostia. La strada poco illuminata, il buio e un cinghiale che all’improvviso piomba sull’asfalto a tagliare in due la carreggiata. È stata questa la causa dello scontro avvenuto nella serata di domenica su via della Villa di Plinio, all’interno della pineta di Castelfusano. L’impatto è stato violento e solo per una fortuita casualità non ci sono stati feriti. A bordo dell’auto viaggiava una coppia con il loro bambino.
L’IMPATTO
L’uomo alla guida ha raccontato di non essersi accorto di nulla e di aver sentito un grosso colpo alla macchina. Solo una volta sceso dall’auto si è reso conto di aver investito un cinghiale di quasi 100 chili. Per la famiglia un grande spavento e la conta dei danni. La macchina, una Fiat Punto, aveva la parte anteriore semi distrutta. In quel punto della strada i lampioni sono pochi e coperti dalle chiome degli alberi, circostanza che non avrebbe permesso all’automobilista di una avere una perfetta visuale. L’animale è morto sul colpo. Il veterinario di turno ha allertato l’istituto zoo profilattico Toscana-Lazio per la predisporre la rimozione della carcassa. Un incidente, quasi annunciato visto che già altre volte i cinghiali si sono ritrovati a pochi centimetri dalle macchine che attraversano la zona che va dalla Cristoforo Colombo alla tenuta presidenziale di Castelporziano.
IL PERICOLO
Gli animali, soprattutto di notte, escono dai buchi della rete di recinzione del parco alla ricerca del cibo e finiscono tra le auto che sfrecciano. «È un ulteriore pericolo per chi percorre la Cristoforo Colombo», tuonano i residenti. E sotto accusa finisce anche il jersey di cemento sistemato lungo l’arteria. Secondo gli ambientalisti, un animale che attraversa la strada sbarrata dal muro e, smarrito, inizia a fare avanti e indietro, rischiando di essere investito.
LE VITTIME
C’è una lunga lista di precedenti di scontri simili che, in alcuni casi, sono costati anche la vita delle persone. Come è accaduto, qualche anno fa, a un giovane finanziere della Guardia di Finanza. Viaggiava verso Torvaianica lungo la strada che costeggia la pineta quando gli piomba addosso un’auto proveniente dalla direzione opposta. Secondo la ricostruzione della polizia stradale, la vettura era uscita fuori della sua carreggiata proprio per evitare un cinghiale. È stata fatta anche una richiesta alla magistratura per accertare tutte le responsabilità, anche quelle di chi deve occuparsi della manutenzione di Castelfusano.
Altre tragedie sono state sfiorate più volte e non hanno risparmiato nemmeno i podisti e ciclisti che si allenano tra viale Mediterraneo, viale del Lido di Castelporziano e via della Villa di Plinio, dove si è verificato l’incidente dell’altra sera. Tempo fa, una donna venne assalita mentre portava a spasso il cane. Fu ferita al polpaccio sinistro proprio da un cinghiale. Nella mappa della Capitale, le zone più a rischio sono sicuramente quelle vicino ai parchi urbani: Decima-Malafede, Insugherata, Giustiniana e Bufalotta.
AREA PROTETTA
L’area protetta di Castelfusano comprende oltre 916 ettari di bosco, a cui si devono aggiungere quella della tenuta presidenziale di Castelporziano, dove sono presenti numerosi esemplari, anche allo stato brado. La presenza di questi animali non deve diventare un incubo per chi frequenta la pineta, visto che attaccano solo per difendersi.
«Il cinghiale che si trova a Castelfusano appartiene alla specie maremmana – ammette Alessandro Polinori, responsabile della Lipu di Ostia- non è né aggressivo né pericoloso, se non provocato. Non bisogna dare loro da mangiare – consiglia Polinori – e bisogna andare in pineta con i cani sciolti che potrebbero aggredire i piccoli cinghiali».
All’interno della riserva naturale statale del litorale romano capita spesso di avvistare cinghiali in alcuni punti della pineta. Aree che sono diventate le più battute dai bracconieri che le insidiano con trappole e tagliole.