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 2015  novembre 23 Lunedì calendario

Dai terroristi della tastiera che vomitano odio e idiozia alla Mannoia che canta per il nemico. Frasi scelte da Marco Travaglio

Senti chi pirla. “I terroristi della tastiera.Migliaia di italiani vomitano odio e idiozia” (Libero, 20.11). Bravo Belpietro: finalmente un po’ di sana autocritica.
Facci ridere. “Pietrangelo Buttafuoco si è ribattezzato ridicolmente Giafar al Siqilli” (Filippo Facci, Libero, 20.11). Non avendo la fortuna di essere ridicolo di suo.
Al Fahn/1. “In Italia si può stare tranquilli, l’intelligence funziona” (Angelino Alfano, Ncd, ministro dell’Interno, a Maria Latella, Sky, 22.11). Basta guardarlo in faccia.
Al Fahn/2. “Ieri ero al concerto di Tiziano Ferro” (Alfano, ibidem). “Io, tra sabato e domenica, sono stato al cinema e in pizzeria e non ero particolarmente scortato” (Alfano, Agorà, Rai3, 18.11). Lavorare mai?
Libro e moschetto. “Le marcie (sic, ndr) non fermano l’Isis, non voglio che qualcuno si lavi la coscienza facendo una marcia di pace!”, “I libri di Oriana Fallaci obbligatori in tutte le scuole!”(Matteo Salvini, segretario Lega Nord, Twitter, 13.11). Così magari impari che si scrive marce.
Mai più senza. “Terrorismo, il Pd si mobilita e va in strada coi banchetti” (l’Unità, 20.11). Panico nell’Isis.
Al Gasparr. “Dobbiamo schiacciarli come scarafaggi!”, “Far alzare in volo aerei italiani, americani, russi, francesi, tedeschi e radere al suolo l’Isis”, “Ancora arabi? Si risponde con cortei o con leggi marziali? Sterminare Isis, si può fare in un quarto d’ora!” (Maurizio Gasparri, FI, vicepresidente del Senato, 13.11). Se le cazzate uccidono, la guerra è già vinta.
Il leghista moderato. “Il prossimo idiota di sinistra o dei 5stalle che mi parla di Islam moderato lo prendo a calci in culo” (Gianluca Pini, Lega Nord, Twitter,13.11). Moderatamente, però.
Alta strategia. “Junker, Putin e Obama vengano qui e parliamo di come sistemare questa roba una volta per tutte. Noi abbiamo fatto la battaglia di Lepanto. La città di Venezia si mette a disposizione” (Luigi Brugnaro, centrodestra, sindaco di Venezia, Il Gazzettino, 17.11) Basta una parola delle superpotenze e lui scatena contro l’Isis i piccioni di piazza San Marco.
Alleanze. “Io sto con Barbara D’Urso!” (Daniela Santanchè, FI, Twitter, 15.11). Terrore in casa Al Baghdadi.
Giovanhard. “Con un brivido nella schiena ho letto quanto Giuliano Ferrara ha documentato sul Foglio: mentre il male si materializzava al Bataclan con un feroce massacro di vittime innocenti, gli Eagles of Death Metals cantavano il loro amore per il Demonio e il desiderio di baciarlo in bocca. Una terribile coincidenza… davvero demoniaca per chi crede nell’esistenza delle forze del bene e del male” (Carlo Giovanardi, Ncd, Il Foglio, 18.11). I soliti froci.
Happy Renz. “Attaccano ‘Happy Days’ non perché si sentono lontani da Fonzie, ma perché si sentono lontani dalla felicità” (Matteo Renzi, Pd, presidente del Consiglio, contro Stefano Fassina, 7.11). Ne ho appena parlato con Richie Cunningham, Ralph Malph e Potsie Webber.
Ora et labora. “Sono a Berlino a una festa da paura… è questo il Paradiso… poi me ne vado al caldo a cerca’ cazzi… la vita è tiranna e puttana: è per questo che faccio tutto quello che mi pare!” (monsignor Pietro Vittorelli, abate di Montecassino, Dagospia, 14.11). Montecazzino.
Beppeh Akbar! “Grazie Beppe, sei l’uomo più generoso che io conosca” (Luigi Di Maio, M5S, vicepresidente della Camera, 17.11). “La generosità del fondatore è lì, sotto gli occhi di tutti” (Nicola Morra, senatore M5S, 17.11). “Questo colloca Beppe Grillo tra gli uomini più grandi della storia d’Italia” (Elena Fattori, senatrice M5S, 17.11). Movimento Cinque Lingue.
Sono arrivato uno. “Repubblica è prima nelle edicole italiane. Bene le copie digitali” (la Repubblica, 10.11). “Corriere della sera, leadership confermata per carta e digitale” (Corriere della sera, 10.11). Due due l’una: o mente uno dei due, o mentono tutti e due.
La voliera. “Berlusconi è un uccello libero. Che vola alto. E non lo puoi ingabbiare né contenere” (Emilio Fede, La Zanzara, Radio24, 12.11). Ma con tutte le classi animali a cui lo poteva iscrivere, proprio gli uccelli doveva scegliere?
I titoli della settimana. “La Mannoia canta per il nemico” (il Giornale, 18.11). “Il copione usurato della cantante radical… Fiorella Mannoia non crede alle notizie della ‘stampa ufficiale’. È colpa dell’Occidente se in Medio Oriente ci sono islamisti che reagiscono con la guerra santa… Poi bordate contro Oriana Fallaci… È contro il Giubileo… Ritiene che i pentastellati siano l’unica vera forza di cambiamento… Resta di sinistra…” (Aldo Grasso, Corriere della sera, 22.11). Del resto, com’è noto, “Quello che le donne non dicono” è l’inno dell’Isis.