Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  novembre 02 Lunedì calendario

Jack London: nove vite in quarant’anni. Nel nuovo volume "Le strade dell’uomo" (Contrasto) i resoconti dei suoi viaggi in giro per il mondo, corredati da 12.000 fotografie

«In appena 40 anni riuscì a consumare almeno nove vite», ha rilevato un biografo riassumendo così la straordinaria energia che spinse Jack London a muoversi senza sosta tra America, Europa e Asia allo scopo di dar conto in romanzi, saggi e reportage di quanto accadeva tra la fine dell’800 e l’inizio del secolo successivo. Pochi, almeno in Italia, sanno che London non fu soltanto romanziere di immenso successo ma anche un grande fotografo. A testimoniarlo c’è un volume in uscita tra pochi giorni per Contrasto (Le strade dell’uomo) a cura di Alessia Tagliaventi, introdotto da Davide Sapienza, nelqualeleimmagini si alternano con i resoconti di quattro esperienze di cui London fu protagonista e che narrò in dettaglio: l’indagine sulla terribile povertà in cui versava l’East End londinese, la feroce guerra russo-giapponese del 1904, la testimonianza dei danni provocati dal terremoto di San Francisco del 1906 e l’avventuroso viaggio a bordo della nave Snark nei mari del Sud insieme alla seconda compagna.


LA CURIOSITÀ
Utilizzando l’inseparabile Kodak 3A lo scrittore scattò in poco tempo ben dodicimila immagini – da lui definite “documenti umani” – che dopo la scomparsa nel 1916 vennero ereditate dalla moglie e hanno richiesto un paziente lavoro negli archivi per essere catalogate e rese disponibili al pubblico. Il suo sguardo, sottolinea la curatrice, è franco e diretto alla stessa maniera della prosa, animato da una curiosità vorace nei confronti degli uomini o delle donne che incontra in ogni angolo del globo. Le fotografie costituiscono pertanto uno strumento espressivo fondamentale, che ci permettono di cogliere attraverso una prospettiva più ampia la grande complessità dello sguardo sul reale di Jack London, consentendogli di diventare popolarissimo nell’America dell’epoca e di offrire una efficace sintesi di eventi in gran parte ignoti ai suoi compatrioti.