Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  novembre 02 Lunedì calendario

La preparazione dello Snark e i progetti di viaggio. Anticipazione dal volume "Le strade dell’uomo" di Jack London

Pubblichiamo un estratto del volume “Le strade dell’uomo” in cui lo scrittore descrive la preparazione dello Snark, la barca che lo porterà in giro per il mondo con la sua compagna e il copilota Roscoe.
Lo Snark andrà a vela. Ci sarà un motore a benzina, a bordo, ma da usare solo in caso di emergenza, come per esempio trovandosi in cattive acque tra barriere coralline e branchi di pesci, o quando la bonaccia improvvisa mentre si attraversa una rapida corrente riduce all’impotenza la barca a vela. Lo Snark sarà un ketch. Il ketch è un compromesso tra yawl e schooner. Negli ultimi anni la yawl si è dimostrata la barca migliore per i lunghi viaggi. Il ketch conserva le virtù di navigazione della yawl, ma in più riesce ad avere alcune delle doti di manovrabilità dello schooner. Il tutto da prendersi cum grano salis. Per me è pura teoria. Io non ho mai navigato su un ketch, anzi non ne ho nemmeno mai visto uno. Per ora c’è solo la teoria in suo favore. Aspettate che sia in mezzo all’oceano e poi sarò in grado di dirvi qualcosa di più sulle doti di navigazione e di manovrabilità del ketch.
Secondo il piano originario, lo Snark avrebbe dovuto avere una linea di galleggiamento di dodici metri. Ma poi abbiamo scoperto che non ci sarebbe stato spazio per il bagno, perciò l’abbiamo allungato a tredici e mezzo. Nel punto più largo tocca i cinque metri. È senza tuga e senza stiva. La punta di prua è lunga quasi due metri e il ponte non ha altre interruzioni a parte due scale e una botola a prua. Il fatto che non ci sia la tuga a interrompere la linea del ponte ci farà sentire più al sicuro nel caso che una tempesta scaraventi a bordo tonnellate d’acqua. Il pozzetto di poppa ampio e spazioso, sottocoperta, con la battagliola alta e autosvuotante renderà più confortevoli le giornate e le notti in caso di maltempo.
IL MESTIERE
Non ci sarà equipaggio. O meglio, l’equipaggio saremo io, Charmian e Roscoe. Faremo tutto con le nostre sole forze. Con le nostre forze intendiamo circumnavigare il globo. Che navighi o che affondi, faremo tutto da soli. Naturalmente avremo un cuoco e un addetto alle cabine. Perché dovremmo sudare su uno stufato, lavare i piatti e preparare la tavola? Se fosse questo, quel che vogliamo, potremmo restare sulla terraferma. E poi dovremo controllare e manovrare la barca. E ancora, dovrò anche fare il mio mestiere di scrittore, per guadagnarci il pane, comprare nuove vele, equipaggiare lo Snark e mantenerlo in efficienza. E non dimentichiamo il ranch: dovrò badare a che il vigneto, il frutteto e le siepi continuino a crescere. (...)
Prevediamo di fare un sacco di acque interne. Lo Snark è abbastanza piccolo per questo. Quando ci si addentra nelle acque interne, giù le vele e via al motore. Ci sono i canali della Cina, e il fiume Yang-Tse. Ci passeremo mesi, se il governo ci concede il permesso. Questo potrà essere uno degli ostacoli per viaggiare nell’interno: i permessi governativi. Ma se otterremo il permesso, in pratica non ci saranno limiti ai percorsi interni che potremo fare.
IL PERCORSO
Arrivati al Nilo, caspita, potremo risalirlo. Potremo risalire il Danubio fino a Vienna, il Tamigi fino a Londra, e anche la Senna fino a Parigi per ormeggiarci davanti al Quartiere Latino, prua a Notre Dame e poppa puntata verso la Morgue. Potremo lasciare il Mediterraneo e risalire il Rodano fino a Lione, e da lì percorrere la Saona fino alla Marna attraverso il Canale di Borgogna, e dalla Marna infilare la Senna e sfociare insieme a lei a Le Havre. Una volta attraversato l’Atlantico e raggiunti gli Stati Uniti potremo inoltrarci nell’Hudson, passare l’Erie, attraversare i Grandi Laghi, lasciare il Lago Michigan a Chicago, arrivare al Mississippi tramite l’Illinois (...).
Quelli che costruiscono case spesso sono dolorosamente confusi; ma a quelli che trovano lo stress divertente consiglierei di costruire una barca come lo Snark. Pensate solo, per un attimo, al problema dei particolari. Prendiamo il motore. Quale tipo va meglio? Due tempi? Tre tempi? Quattro tempi? (...) E poi, quando finalmente abbiamo risolto, qualcuno chiede: “Che succede se si rompe il motore?”. E lì crolliamo. Ci sono le luci laterali, la luce per la chiesuola della bussola, e la luce dell’ancora. Da queste dipendono le nostre stesse vite. Perciò dovremo anche attrezzare la barca con i lumi a petrolio. (...) E quando è tutto deciso si arriva al cuoco e all’addetto alle cabine per scatenare un incubo di possibilità. È una barca piccola, e vivremo a stretto contatto. I problemi con le domestiche sulla terraferma impallidiscono al confronto. Abbiamo scelto un ragazzo per le cabine, comunque, e con questo i nostri problemi si sono alleggeriti di molto. Solo che poi il ragazzo si è innamorato e ha rinunciato all’incarico. (...)
C’è però ancora un aspetto sciagurato e sconcertante del viaggio sullo Snark. Roscoe, che sarà il mio copilota, è un seguace di tal Cyrus R. Teed. Ora, questo Cyrus R. Teed segue una cosmologia diversa da quella generalmente accreditata, e Roscoe ne condivide le opinioni. Pertanto è convinto che la superficie della terra sia concava, e che noi viviamo all’interno di una sfera vuota. Così, pur navigando sulla stessa barca, lo Snark, Roscoe viaggerà attorno al mondo dall’interno, mentre io lo circumnavigherò dall’esterno. Ma di questo vi dirò meglio in seguito. Scommetto che arriveremo a pensarla allo stesso modo, prima della fine del viaggio. Sono convinto che riuscirò a convertirlo all’idea di viaggiare all’esterno, mentre lui è altrettanto sicuro che, prima del nostro rientro a San Francisco, io sarò all’interno della terra. Come pensi di farmi attraversare la crosta terrestre, non ne ho idea, ma Roscoe è uno che sa il fatto suo.