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 2015  novembre 02 Lunedì calendario

Mafia Capitale, sarà presto desecretata e trasmessa alla Procura la “lista dei 101”, in cui sono elencati tutti i funzionari a vario titolo coinvolti nello scandalo (alcuni dei quali neppure indagati)

Ha fatto parlare di sé, ha segnato l’inizio della fine della giunta Marino e,”last but not least” come si dice, contiene elementi importanti per le indagini ancora aperte e per il processo Mafia capitale che è ormai ai blocchi di partenza (si comincia giovedì prossimo, nell’aula Occorsio del tribunale). La relazione della commissione d’accesso guidata dal prefetto Marilisa Magno e voluta da Giuseppe Pecoraro dopo la prima retata di arresti dello scorso dicembre sarà presto messa a disposizione della procura di Roma in via ufficiale, cancellando il vincolo di segretezza che generalmente copre gli atti istruttori delle commissioni inviate ad indagare sui comuni che rischiano di essere sciolti per mafia. Il prefetto di Roma Franco Gabrielli è convinto da tempo della necessità del passaggio e nelle prossime ore, forse oggi stesso, firmerà il decreto che elimina la classifica”riservato” dalle ottocento e passa pagine di relazione prefettizia.
LA LISTA
Non è ancora chiaro, invece, se Gabrielli riserverà lo stesso trattamento anche alla famosa”Lista dei 101 nomi” contenuta nella relazione. Il documento era stato pubblicato dal Messaggero lo scorso 25 agosto, la procura di Roma lo possiede (come ha da tempo tutto il contenuto della relazione) da quando è stato completato e inviato al prefetto Gabrielli, eppure ancora molto si discute sul suo contenuto: in realtà, tra i 101 sono stati inseriti nomi molto diversi tra loro, alcuni rilevanti per le indagini, altri no, altri ancora sfiorati dall’inchiesta per alcuni rapporti con gli indagati ma mai finiti nel mirino della procura. Si va dall’ex sindaco Giovanni Alemanno a Claudio Turella (dipendente del servizio giardini), ma anche, tra i non indagati, da Sveva Belviso (ex vicesindaco di centrodestra), ad Erica Battaglia (Pd, ormai ex presidente della commissione Politiche sociali) a Lionello Cosentino (ex segretario del Pd). Eppoi tutti gli indagati tra i funzionari e dipendenti del comune, oltre a nomi mai resi pubblici finora ma che hanno destato sospetti e attenzioni dei pm della dda di Roma, coordinati da Michele Prestipino, ancora al lavoro sull’inchiesta Mafia capitale, sebbene i principali imputati siano prossimi al processo. Proprio per la sovrabbondante presenza di persone che non sono finite a nessun titolo nell’inchiesta penale, ha frenato il prefetto dal togliere la classifica di riservatezza da questo elenco. È vero però che il tanto discusso”elenco dei 101” è talmente collegato al resto della relazione – di fatto è una sorta di indice dei nomi rilevanti – che oscurarlo potrebbe diventare difficile se non impossibile.
IL PROCESSO
Intanto giovedì si apre il maxi processo Mafia capitale. Quarantasei gli imputati, dal presunto leader dell’organizzazione Massimo Carminati ai funzionari comunali, appunto, a dipendenti e leader delle cooperative sociali coinvolte nel giro di appalti esponenzialmente gonfiati, compreso l’ex capo Salvatore Buzzi. Dopo le proteste dei giorni scorsi da parte degli avvocati difensori, continuano ad essere limate le regole del processo. Il presidente della X Sezione penale, Rosanna Ianniello, ha stabilito che non potrà essere in aula Massimo Carminati. Divieto di presenziare alle udienze anche per Salvatore Buzzi e Riccardo Brugia. La decisione è stata presa per ragioni di sicurezza. Carminati è detenuto nel carcere di Parma in regime di 41 bis mentre Buzzi si trova a Tolmezzo. Secondo i giudici, la sua vicinanza all’ambiente di detenuti ed ex detenuti (la sua cooperativa sociale, la 29 giugno, ne impiegava moltissimi) potrebbe consentirgli di tentare la fuga. Non saranno in aula, ma solo per la prima udienza, anche altri 14 imputati, tra cui l’ex ad di Ama, Franco Panzironi e l’ex componente del tavolo sui migranti, Luca Odevaine.
LE PARTI CIVILI
Nelle scorse settimane, Ignazio Marino aveva ripetuto più volte di voler essere presente in aula con la fascia tricolore addosso. Ora a rappresentare il campidoglio, che si è costituito parte civile, potrebbe essere il commissario Francesco Tronca. Non è chiaro se il Pd chiederà di costituirsi contro gli imputati anche in questa sede. La scorsa settimana, nel corso di uno dei giudizi abbreviati proposti contro alcuni degli indagati, alla richiesta dei Democrats si era opposta la procura, sottolineando l’«illogicità» della proposta visto che lo stesso partito potrebbe essere invece chiamato a rispondere in solido dei danni causati da alcuni suoi rappresentanti (o ex). La decisione è attesa per il prossimo 26 novembre.