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 2015  novembre 02 Lunedì calendario

Dall’arresto cardiaco di Antognoni alla fine di Ronaldo, dalla cattiveria gratuita di Mandorlini contro Buriani al “dramma nazionale” di Totti, fino alla gamba spezzata di Maradona: i 10 peggiori scontri nella storia del calcio

Antognoni: arresto cardiaco Ma 3 mesi dopo è in campo
IL GIGLIO CHE FU Uno dei campioni più sfortunati del calcio italiano: nell’82 perderà la finale al Bernabeu per un infortunio stupido. Ma pochi mesi prima durante un Fiorentina-Genoa viene travolto dal portiere Martina in uscita, che ricadendo dopo lo slancio, anziché farsi da parte, allarga il ginocchio destro, centrando in pieno la faccia di Antognoni. Subisce anche un arresto cardiaco, ma tre mesi dopo è già in campo.
 
Liguori, una promessa spezzata da Benetti
ERA UNA PROMESSA Il 10 gennaio 1971 il Bologna quinto in classifica fa visita al Milan capolista. Al 15’ l’interno destro del Milan, Romeo Benetti, entra in ritardo su Franco Liguori, colpendolo dall’alto in basso sul ginocchio destro. Il giocatore urla, viene portato via in barella. Le condizioni appaiono subito gravi, nonostante l’arbitro Bernardis avesse addirittura fischiato una simulazione. Tornerà a giocare, ma non sarà mai quello di prima.
 
La fine di un Fenomeno in tutta la sua fragilità
CONTRO LA LAZIO Lazio-Inter, finale Coppa Italia del 2000. Tra tutte rimarrà l’immagine emblematica della fragilità del Fenomeno Ronaldo. Torna dopo mesi di assenza, lo aspettano interisti e non: dopo pochi minuti prende palla alla trequarti, accenna il suo “paso doble”, e il destino del suo tendine rotuleo si compie. Nel dolore, la tenerezza di Simeone, venduto dall’Inter pochi mesi prima forse per contrasti con Ronaldo, che gli si precipita accanto premuroso.
 
Giampà si apre la gamba contro un cartellone
140 PUNTI DI SUTURA Siamo nella stagione 2004-2005, Messina-Lecce. Giampà fa tutto da solo, forse per troppa generosità: insegue un pallone che finisce oltre la linea di fondo, si getta in scivolata per salvarla e sbatte con il bordo di un cartellone pubblicitario. Si apre letteralmente la coscia, un’apertura di venti centimetri che per miracolo non recide l’aorta femorale: servono 140 punti di sutura. Il tutto ripreso dai fotografi.
 
Mandorlini su Buriani. Gesto inutile e cattivo
ANNO 1985 Inter-Napoli. Ruben Buriani, dopo una vita al Milan, ha fatto un passaggio con la Roma e ora gioca nei partenopei. La sua carriera finisce per un fallo cattivissimo di Andrea Mandorlini, lontano dall’area. Tibia e perone spezzati. Mandorlini, sulle prime, neanche si ferma, nonostante la gamba di Buriani fosse letteralmente girata. Resta uno dei falli più cattivi (e inutili) della storia del calcio italiano.
 
Totti, dramma nazionale Ma lui riuscì a rialzarsi
TORSIONE CAVIGLIA Fu un dramma nazionale. Perché il Francesco Totti di dieci anni fa era il numero uno del calcio al mondo e l’Italia rischiava di doverne fare a meno. Richard Vanigli ricorda ancora la torsione della caviglia di Francesco Totti. Era il 2006 e alla vigilia dei Mondiali il difensore entrò in maniera scomposta sul capitano giallorosso. Conseguenza: frattura del perone. Totti però riuscì a rimettersi in tempo per alzare la Coppa a Berlino.
 
Alvise Zago, numero 10 “abbattuto” al decollo
PROMESSA Cresciuto nel Torino, Alvise Zago, classe 1969, entra subito nel circolo Under 21 e ha la maglia numero 10 del Toro, quella che fu di Valentino Mazzola. Un talento vero, cresciuto dal maestro Gigi Radice. Nella prima giornata di ritorno, stagione 1988-1989, contro la Samp, segna, ma pochi minuti dopo uno scontro aereo con Víctor Muñoz finisce con la rottura dei legamenti e la capsula articolare del ginocchio destro.
 
Carriera finita. Il perone ko dopo un triangolo con Mazzola
ROMBO DI TUONO Il suo allenatore Scopigno disse che a Gigi Riva il piede destro gli serviva solo a salire sul tram. Ma lui immolò entrambe le gambe alla causa della Nazionale nel 1966. Contro il Portogallo Riva va a chiudere nell’area piccola una triangolazione volante con Mazzola, allunga la gamba sinistra e il portiere Americo in uscita gli spezza in due il perone. Da terra fa per alzarsi con la mano tesa, mentre la gamba si piega come un burattino.
 
Maradona: gamba spezzata da “el carnicero de Bilbao”
PER UMILIAZIONE L’Italia in questo caso c’entra perché Maradona apparentemente con una carriera incerta arriva al Napoli, ma si riprenderà e vincerà tutto. L’infortunio che allontanò Diego dal Barcellona (contro l’Atletico Bilbao) è datato 1983: Maradona anticipa Goikoetxea detto “el carnicero de Bilbao” che gli pianta la suola nella gamba sinistra spezzandogliela. L’arbitro non dà fallo, Goikoetxea si alza e lascia là Maradona.
 
Vannini, un talento costretto a lasciare
TIBIA E PERONE Inter-Perugia, campionato 1978-79: Al 75’ Fedele entra duro su Bagni procurandogli una distorsione alla caviglia sinistra. Un minuto dopo, ancora Fedele calcia Vannini, che credendo il gioco ancora fermo oppone mollemente la gamba e si accascia urlando. Referto: frattura completa di tibia e perone del terzo medio della gamba destra. Dopo svariati tentativi di recupero falliti, appenderà le scarpe al chiodo.