Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  novembre 02 Lunedì calendario

Il controverso rapporto tra cristianesimo e alimentazione carnivora. Per i cattolici vegani i santi di riferimento sono Francesco d’Assisi e Francesco di Paola

La carne fa morire. Non solo nel corpo, dopo il pronunciamento apocalittico di questi giorni, ma soprattutto nello spirito. Il Vangelo di Giovanni, discepolo prediletto di Gesù, comincia con il Verbo che si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.
È un concetto ambiguo, vasto quello della carne nelle religioni, in particolar modo nel cristianesimo. La demonizzazione delle bistecche, cancro a parte, vive la sua massima esaltazione nel periodo della Quaresima, quando la Chiesa raccomanda ai suoi fedeli l’astinenza dalle carni ogni venerdì. Proprio perché Cristo è carne i penitenti devono mortificare le tentazioni buttandosi su frutta e verdura, al massimo il pesce. L’invito in questo caso è racchiuso nel brano evangelico che racconta dei quaranta giorni di Gesù nel deserto, resistendo alle tentazioni del diavolo: “Non di solo pane vivrà l’uomo ma di ogni parola che esce dalla parola di Dio”.
Qualche anno fa è persino nata un’associazione dei cattolici vegetariani, che fa risalire al primo libro dell’Antico Testamento, la Genesi, la matrice vegana della fede. Quando creò il mondo, infatti, il Signore raccomandò solo di mangiare i frutti della terra, non altro. Come suggerisce il teologo Luigi Lorenzetti, ovviamente vegetariano, “l’alimentazione carnivora” allontana dalla Creazione. I santi di riferimento dei vegani sono numerosi. Il più importante è san Francesco d’Assisi, mentre un altro Francesco, quello di Paola, nel quindicesimo secolo visse sino a 91 anni grazie all’astinenza dalle carni e dai suoi derivati, cioè uova e formaggio. La carne, per i santi, impedisce l’ascesi, l’elevazione mistica. Al contrario, l’uomo della tolleranza carnivora, sin dagli albori del cristianesimo, fu Paolo che definì deboli coloro che si nutrivano esclusivamente di legumi.
Le religioni con il più alto tasso di vegetariani sono ebraismo, induismo e buddhismo. Un tempo, i fedeli cattolici potevano interrompere la Quaresima per motivi di salute e mangiare carne per rimettersi. Adesso è il contrario e peccare fa venire anche il tumore.