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 2015  novembre 02 Lunedì calendario

Ruba di nascosto frasi contro ebrei e omosessuali e mette nei guai Tavecchio, presidente della Figc

ROMA. L’imbarazzo del mondo del calcio, la reazione della comunità ebraica, le proteste delle associazioni omosessuali. E la presa di posizione di Matteo Renzi, che ha confidato ai suoi: «Sono allibito, adesso basta, così non si va avanti, Tavecchio ogni giorno ne combina una. E certo non è un buon biglietto da visita per un paese che si candida a ospitare i Giochi».
È di nuovo nella bufera il presidente della Federcalcio, stavolta per le parole a Massimiliano Giacomini, direttore della rivista Soccerlife, la cui registratazione è stata diffusa dal Corriere della Sera (leggi qui). «Un’intervista di alcuni mesi fa», spiega il giornalista. «Una conversazione registrata a mia insaputa, un ricatto», accusa Tavecchio. Di certo ci sono gli insulti. «Ebreaccio», «gli ebrei è meglio tenerli a bada», dice Tavecchio parlando di Cesare Anticoli, 87 anni, scampato alla Shoah, figura riconosciuta nella comunità ebraica romana, l’imprenditore da cui nel 2008 acquistò la sede della Lega Dilettanti, in piazzale Flaminio. Del caso si occupò L’Espresso : Anticoli comprò l’immobile per 11 milioni a gennaio del 2008 per rivenderlo dopo 22 giorni alla Lega di Tavecchio per 19,7.
In un altro passaggio, il n.1 federale parlando di un dirigente omosessuale biascica: «Ma è vero che è...? Io non ho nulla contro, però meglio lontani da me. Io sono normalissimo...».
Non è certo la prima uscita spericolata del presidente: in campagna elettorale s’inventò di «Opti Pobà che prima mangiava le banane e ora gioca titolare nella Lazio», e prim’ancora, a Report, spiegò che «finora si riteneva che la donna fosse un soggetto handicappato...». Ieri Tavecchio era fortemente abbattuto. A sera col suo staff ha deciso di rilasciare un commento all’ Ansa : «Non si trattava di un’intervista ma di un incontro personale chiesto da Giacomini, che conosco da anni e ho incontrato varie volte. È la ritorsione nei miei confronti da una persona alla quale ho negato dei contributi per la sua attività editoriale e che, dopo il mio rifiuto, ha messo in atto una serie di comportamenti dal contenuto denigratorio, dei quali ho interessato già i miei legali.
Le mie parole verso gli ebrei sono chiare, ho ribadito i miei lunghi rapporti di stima personali e professionali. Riguardo alle accuse di omofobia, dico”io non ho niente contro gli omosessuali” e infatti non ho mai discriminato nessuno. Rispetto le scelte di tutti e non credo che nessuno possa essere criminalizzato per questo». Da via Allegri parlano anche di due richieste di Soccerlife, una per un contributo da 95mila euro, negato, l’altra perché la Figc ne veicolasse un progetto per accedere a fondi europei: dopo un primo no di Tavecchio, l’ipotesi era al vaglio.
Ma Giacomini replica sul sito di Soccerlife e fornisce un’altra versione: «Tavecchio mente e sa di farlo, oppure ha anche dimenticato che sono stato io a rinunciare a finanziamenti che avevo chiesto, come dimostra un sms che gli ho inviato il 20 settembre. Dice di essere vittima di un ricatto e di questo ne risponderà nelle sedi opportune. L’unica verità è che non ho fatto al meglio il mio lavoro, considerando che le frasi antisemite e antigay mi erano sfuggite».
Per Flavio Romani, presidente dell’Arcigay, «Tavecchio ci ricasca: frasi indegne di chi ricopre un incarico di primo livello». Ma l’ambasciatore israeliano a Roma, Naor Gilon, dice: «A Tavecchio abbiamo chiesto aiuto al congresso Fifa, lui ce l’ha dato e non ha avuto timore a dirlo pubblicamente». La federazione palestinese aveva chiesto l’esclusione di Israele, l’Italia si è opposta.
A Palazzo Chigi, l’indignazione s’accompagna alla consapevolezza che il governo non può intervenire in modo diretto sulla Figc: la Fifa sanziona le ingerenze della politica nel calcio con l’esclusione delle nazionali dalle competizioni. E il Coni non ha riscontrato gli estremi per il commissariamento della Figc (possibile in caso di gravi irregolarità di gestione, gravi violazioni dell’ordinamento, impossibilità di funzionamento, blocco dei campionati). Restano le dimissioni. Ma è un’ipotesi che Tavecchio non ha preso in considerazione.