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 2015  ottobre 13 Martedì calendario

In Francia i professori si assicurano contro il pericolo rappresentato dagli studenti

Insulti, violenze, minacce: nelle scuole di Francia oltre un insegnante su due ha sottoscritto una speciale assicurazione contro possibili attacchi da parte di alunni o genitori. «C’è un boom delle aggressioni», avverte Georges Fotinos, ex-ispettore dell’Education Nationale nonché autore di un’inchiesta su una delle spine nel fianco della République. Per lui, il fenomeno più frequente sono «le minacce» verbali da parte di genitori, giunti senza preavviso tra le mura di scuola, magari per protestare contro l’«ingiustizia» di un voto al compito in classe del figlio.
Gli attacchi
Ma gli attacchi arrivano anche con lettere minatorie o denunce diffamanti direttamente rivolte all’ispettorato accademico. Nella Francia socialista di François Hollande, che nelle presidenziali del 2012 fece dell’istruzione una delle sue grandi priorità, il nervosismo dei prof è palpabile. Secondo uno studio rivelato dal Parisien, uno dei grandi quotidiani della capitale, sono almeno 461 mila quelli che per quest’anno scolastico hanno scelto l’assicurazione speciale «per i mestieri dell’istruzione». In gergo molti la chiamano «polizza anti-insulti» o «anti-minacce». Il successo è crescente, con il 2,7% di contratti in più tra il 2011 e il 2014, e picchi del 18,2% nella Seine Saint-Denis, la banlieue difficile di Parigi, dove a confrontarsi con le situazioni più difficili sono spesso giovani prof al primo incarico. Tra gli insegnanti c’è chi addirittura considera la polizza «un sostegno obbligatorio», anche se si spera di «non servirsene mai». «Sappiamo che in caso di incidente il ministero dell’Istruzione non sarà automaticamente lì per aiutarci», dice una di loro. Il timore dei docenti è «ritrovarsi soli di fronte ad allievi o genitori ingestibili». Di qui l’idea della speciale assicurazione per i prof, sul modello di quelle per altre categorie «ad alto rischio», come gli allevatori di coccodrilli o i campioni di sport estremi.
Per un costo tra i 35 e i 39 euro all’anno, al personale docente è fornito un servizio di assistenza giuridica, un sostegno psicologico e morale, oltre a una tutela in caso di danni fisici. Sugli oltre 9mila dossier gestiti ogni anno, il 36% riguarda «insulti o minacce» da parte degli alunni o dei loro genitori. Seguono al 32% i casi di diffamazione.
Nuovi costumi
Jacques Dureux, esperto nel ramo, spiega che «il numero di ricorsi che riguardano il personale insegnante è in netto aumento», anche a causa di un cambio di usi e costumi. «Prima i litigi erano risolti in modo amichevole». Si preferisce passare per le vie legali. A questo si aggiunge la crisi di autorità dei docenti. Oggi non si ha più alcuna esitazione a contestare una figura prima veniva rispettata come un notabile, un maestro. Si sviluppano comportamenti incivili e agli occhi dei genitori spesso sono i figli ad avere ragione», avverte l’assicuratore, puntualizzando che oggi più che mai i prof hanno «bisogno di sostegno». Nella pratica i dossier aperti dal ministero dell’Istruzione per difendere il personale vittima di conflitti all’interno delle mura scolastiche sono pochissimi. Si tutelano soprattutto i ragazzi. «Psicologicamente è durissima, ci sentiamo abbandonati dal nostro stesso datore di lavoro», accusa una maestra. E mentre lo Stato latita le assicurazioni fiutano un nuovo fruttuoso affare.