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 2015  ottobre 10 Sabato calendario

Neil Young racconta la sua vita (è la seconda volta) attraverso le automobili

Il 12 novembre Neil Young compirà 70 anni, oltre 50 dei quali trascorsi impegnandosi a lasciare segni indelebili nella storia del rock. Basterebbe forse solo questo a giustificare la scelta di raccontarsi nuovamente attraverso Special Deluxe, seconda autobiografia che giunge nelle librerie a soli due anni dalla precedente Il sogno di un hippie (Feltrinelli). Questa volta Young sceglie di raccontarsi seguendo il filo logico e temporale offerto da una delle sue passioni più grandi e irrefrenabili: le automobili.
Partendo dalla fascinazione esercitata dalle auto prodotte a partire dal dopoguerra sulla mente curiosa di un bambino nato e cresciuto nella provincia canadese (a Omemee, minuscola località sperduta nelle praterie dell’Ontario), lui descrive come, nel corso dei decenni, la sua ossessione per le automobili sia gradualmente mutata da una compulsiva autogratificazione personale per i successi conseguiti con la musica in una nuova consapevolezza su problematiche cruciali del nostro tempo come la sostenibilità energetica, il rispetto della natura e le dinamiche socioeconomiche (e quindi anche politiche) che tutto ciò sottende. È un percorso che l’ha portato a impegnarsi ostinatamente nella progettazione e realizzazione della LincVolt, un prototipo di auto elettrica sostenibile ottenuta attraverso la riconversione di una vecchia Lincoln Continental «succhiabenzina» del 1958, emblema della «riconversione del sogno americano».
Gli anni della scuola, i continui trasferimenti della famiglia (il padre, Scott, era un noto scrittore e giornalista sportivo), i molti traumi (la polio contratta in tenera età, la separazione dei genitori, l’epilessia, il successo, le droghe, i lutti, gli amori, i due figli affetti da paralisi cerebrale, gli amici persi lungo la strada) e soprattutto la passione e la dedizione totale per la musica sono raccontati con disarmante candore e talora divertita ironia lasciando che i ricordi sgorghino tra le sinuosità delle carrozzerie, tra i fumi di scarico e finanche dall’aroma dei sedili delle vecchie auto che lo hanno accompagnato nel viaggio di una vita.
Benchè i veri protagonisti/eroi della narrazione qui siano non tanto gli Squires, i Buffalo Springfield, Crosby, Stills & Nash o i Crazy Horse (tutti comunque presenti) quanto meccanici, carrozzieri, elettrauto, venditori di auto d’epoca e sfasciacarrozze, il viaggio risulta affascinante perché Young si racconta sul filo dell’emozione, disseminando le pagine di particolari e retroscena anche inediti della sua vita di rocker e cantautore di successo.
L’ultimo, lunghissimo, capitolo dedicato alla vicenda LincVolt potrebbe essere considerato un manifesto sulle energie rinnovabili arrivando a toccare «verità scomode» e a mettere in luce le dinamiche economiche (e quindi politiche) che governano il cosiddetto «mondo libero». Special Deluxe non è quindi la solita autobiografia di una rockstar semplicemente perché Neil Young non è «la solita rockstar».
Con la scusa dell’automobile, un simbolo ambivalente (in positivo e in negativo) dell’ultimo secolo, Young riesce a raccontarsi nel profondo illustrandoci come è nata e si è sviluppata quella sua coscienza ecologica che si manifesta anche nell’ultimo controverso album The Monsanto Years.