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 2015  ottobre 08 Giovedì calendario

Singapore batte Roma. Shanghai supera Parigi. Il declino del Vecchio Continente, i turisti preferiscono la Cina. Un rapporto della Wto fotografa la nuova tendenza dei viaggiatori: «L’Italia rimane la destinazione più sognata, ma oggi, a parità di spesa, si preferisce una spiaggia dello Yucatan al Colosseo»

Singapore batte Roma. Shanghai supera Parigi. E il Vecchio Continente perde appeal fra i viaggiatori mondiali sempre più diretti verso Oriente. Un rapporto della World Tourism Organization (Wto, agenzia dell’Onu) fotografa la nuova tendenza: le presenze di turisti internazionali in Europa sono cresciute del 2,4 per cento tra il 2000 e il 2010. Ma tra il 2015 e il 2025 avranno una flessione, aumentando soltanto del 2,1 per cento, mentre nello stesso periodo il turismo nel resto del mondo aumenterà del 3,5 per cento. Questo significa che l’Europa è avviata a un “inevitabile declino” come principale area turistica del globo. La stima del Wto è che entro il 2030 le mete-mito del Grand Tour saranno superate, come numero di visitatori, da altre. In testa il Nord-est asiatico: a sceglierlo, turisti sempre meno “per caso” ma viaggiatori dell’era digitale, ben informati su portali e blog, che amano costruirsi il proprio tour prenotando online ogni servizio.«Tutto questo è il risultato della prodigiosa crescita economica dei paesi emergenti», racconta Paolo Audino, direttore e patron del TTG. «L’Asia in particolare beneficia del miglioramento dei trasporti interregionali, del progresso nei servizi a partire da alberghi e ristorazione, oltre che di tutti i vantaggi portati dalla globalizzazione. Se la Cina è diventata la prima superpotenza economica mondiale, è ovvio che sempre più gente abbia la curiosità di visitarla, e lo stesso vale per altre nazioni in ascesa, dall’India alla Turchia, dagli Emirati Arabi al Messico». Arte, gastronomia e shopping, dunque, non sono più esclusive europee: ora hanno appeal in tutti i Paesi. Con un valore aggiunto: che ora è più facile raggiungerli: «Quei luoghi esotici un tempo considerati lontani, cari, scomodi ora offrono tutto a prezzi competitivi», commenta Audino. «Un volo per la Cina, andata e ritorno con un buon vettore, per esempio, può costare oggi quanto una trasferta nazionale in Sardegna».In questo scenario come si colloca l’Italia? «Il Belpaese rimane la destinazione più sognata, ma oggi, a parità di spesa, si preferisce una spiaggia dello Yucatan al Colosseo», spiega ancora Paolo Audino. «A penalizzare il nostro Paese è anche la scarsa offerta virtuale e la poca omogeneità nel reale. In Francia, un tre stelle è ovunque riconoscibile, lo stesso tipo di albergo da noi cambia da regione a regione». Non a caso, Francia e Spagna confermano il primato assoluto per numero di viaggiatori in arrivo, mentre l’Italia (con Regno Unito e Russia) risente della crescente concorrenza di Asia, Turchia e Thailandia (new entry della top ten).«L’Italia perde posizioni ma con margini di crescita», aggiunge Angelo Rossini, analista di viaggi per la società Euromonitor International. «Bisogna migliorare l’offerta e lavorare su un marketing mirato: l’online e il mobile possono essere alleati. Inoltre, la carenza di voli dalla Cina fa sì che molti turisti in arrivo in Europa atterrino a Parigi o Francoforte, e da queste città i tour operator organizzano percorsi, tralasciando la visita dell’Italia. Un peccato, perché i cinesi cercano soprattutto arte, shopping e cibo buono».