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 2015  ottobre 07 Mercoledì calendario

Il listino prezzi per i migranti: ecco quanto costa ai profughi arrivare in Europa. Che viaggino in gommone, in treno, in autobus o in aereo, «spostare uomini è un nuovo business»

Il bus Sidexpress parte puntuale al buio delle 8 e 30 da Novi Sad, Voivodina, Serbia. Peron, binario 7. I bronci slavi dei locali si girano indietro per vedere i seggiolini posteriori occupati da Inshallah, odore di molti giorni di viaggio, uomini con gli zaini, donne con hijab. I migranti afghani dietro i finestrini vedono fuori luci gialle, case basse a tetti rossi, strade poco illuminate da insegne in cirillico, decine di Kosovo je Serbia su tutti muri, scritte di una guerra in sospeso dell’ex Yugoslavia.
Samir Noori è nato a Kabul e parla urdu, pharsi, dari e inglese: “Per questo mi avevano preso a lavorare negli uffici del Governo”. Mostra la sua carta d’identità dell’anno scorso, secondo il calendario persiano era il 1393. Era un semplice impiegato: 250 dollari al mese, mentre il suo dirigente non lavorando mai ne prendeva circa 34mila. “Finanziate governi corrotti, amici dei taliban, arriviamo qui e ci chiedete perché scappiamo. Avevo un lavoro, una casa, una vita normale e non pensavo che un giorno sarei stato obbligato a tutto questo”. È appena reduce insieme alla sua famiglia dell’ennesimo incontro con un trafficante afgano. Derubati, sono stati lasciati in una foresta serba. Hanno deciso di proseguire da soli, da Novi Sad a Shid, da Shid a Svetka Petka, un villaggio serbo a 150 metri da Babska, nuovo snodo croato verso il campo di Opatovac. Da lì i migranti in bus raggiungono i treni alla stazione di Tovarnik. Samir ha passato mesi a studiare come andare via dall’Afghanistan. “I trafficanti hanno il menù della fuga: Turchia- Grecia costa circa 10mila euro, Turchia-Bulgaria migliaia in meno, ma attraversi la Bulgaria a piedi. Ci sono ricchi tra i migranti, ma i veri ricchi volano. Sono 20mila dollari se ti compri un’identità nuova, passaporto falso e da Kabul voli a Mosca, da Mosca in Ucraina. Da lì in Europa. L’ha fatto un mio amico, ora è in Germania”.
Spostare uomini è un nuovo business. Samir da Izmir, Turchia ha pagato mille dollari ai trafficanti per 47 minuti di gommone verso la Grecia: “Li ho cronometrati. Tengo il conto dei giorni, è esattamente un mese che sono in viaggio da oggi”. Ha camminato 18 giorni tra Afghanistan, Iran e Turchia. Lui a piedi, sua cugina a cavallo. “Quando parti i trafficanti ti dicono quello che vuoi sentire: I show you the good way. In Iran lo smuggler, il trafficante, era curdo e ci ha mandato da un altro curdo in Turchia. Gli smuggler qui in Europa sono pakistani e afghani, la nostra stessa gente è qui per derubarci. Io li odio. Come quello qui dietro”. L’uomo dalla pelle scura, capelli brizzolati, smanicato blu, ciglia folte sta parlando a telefono in urdu. “Segue un gruppo che è in questo pullman, i suoi uomini sono in queste zone, è dall’inizio del viaggio che chiede anche a noi di pagare e andare con lui” dice Samir.
La stazione degli autobus deserta di Sid è una trappola per topi senza formaggio. Ci sono una decina di poliziotti serbi e una lunga fila di taxi a luci spente in attesa, tutti con la stessa tariffa, ogni notte il gioco si ripete. Le divise fermano i migranti appena scesi dall’autobus, li raggruppano, li spingono nei taxi e li forzano a pagare 25 euro.
I taxi li lasceranno qualche minuto di buio dopo, a Svetka Petka. Il tempo è denaro, ma soprattutto lo spazio. Altri migranti arrivano fino a qui in taxi da Belgrado, un’ora di viaggio e 400 euro, per essere lasciati allo stesso varco croato. Di notte al buio in questa stazione se sei coperto di goretex, hai uno zaino in spalla e ai piedi scarpe consumate, appena scendi dallo Sidexpress vieni messo in “line” con i migranti. Quando si accorgono del passaporto europeo, spingono via Samir, gli vietano di parlare con te e “tu che cazzo vuoi, vattene per la tua strada”. Nel campo croato di Opatovac il giorno dopo Samir non si vede. La mail che aveva promesso di mandare prima che i poliziotti lo caricassero nell’auto gialla non è stata ancora spedita.