la Repubblica, 7 ottobre 2015
La Uaw è pronta allo sciopero. Se l’intesa non sarà trovata entro le sei di domani mattina in America, sarà «strike» anche se il sindacato non ha voluto precisare se sciopereranno alcuni stabilimenti o l’intero gruppo
Nell’aprile del 2009, ormai sei anni e mezzo fa, suscitò grande scalpore in Italia una clausola che l’amministrazione Obama aveva proposto di inserire nell’accordo per il salvataggio di Chrysler. Nel testo il sindacato si impegnava a non scioperare fino al 2015. La Uaw, che stava trattando con Marchionne e il governo di Washington il piano di bancarotta pilotata della casa di Detroit, accettò per salvare i posti di lavoro. In Italia si disse che mai in Europa un sindacato avrebbe rinunciato ad esercitare il diritto di sciopero.
Il 2015 è arrivato. Grandi scioperi sulla sponda europea di Fca non se ne sono visti mentre da ieri è stata ufficialmente proclamata la prima astensione dal lavoro a Detroit. Niente di travolgente: l’Uaw ha comunicato all’azienda che scioperà se non si sarà trovato un nuovo accordo aziendale che sia migliore di quello siglato due settimane fa e bocciato dai due terzi dei dipendenti nel successivo referendum in fabbrica. Se l’intesa non sarà trovata entro le sei di domani mattina in America, sarà «strike» anche se il sindacato non ha voluto precisare se sciopereranno alcuni stabilimenti o l’intero gruppo.
È ben possibile che la dichiarazione di ieri serva soprattutto come strumento di pressione per accelerare la chiusura della trattativa in senso più favorevole ai dipendenti. Ed è altrettanto probabile che, dopo la vittoria dei no nel referendum, i vertici del sindacato debbano mostrare i muscoli. Perché è certamente vero che la consultazione ha bocciato l’ipotesi di intesa voluta da Marchionne ma è altrettanto vero che da quel «no» non esce bene nemmeno il nuovo vertice del sindacato. Il presidente, Dennis Williams, deve infatti recuperare il consenso perduto a pochi mesi dal suo insediamento come successore di Bob King.
Anche se si trovasse un’intesa prima di domani mattina e dunque lo sciopero venisse revocato, è un fatto che dopo sei anni e mezzo la parola «strike» è stata sdoganata negli stabilimenti americani di Fca.