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 2015  ottobre 07 Mercoledì calendario

Ha appena firmato una legge che autorizza il suicidio assistito, è favorevole all’aborto e ai matrimoni gay, ma si professa cattolico, ha studiato dai gesuiti ed è stato a un passo dal farsi prete: ecco Jerry Brown, il 77enne governatore democratico della California

«Questa non è una legge normale, qui si parla di vita e di morte. Ho esaminato con attenzione gli argomenti degli oppositori di questo provvedimento. Ho esaminato la questione anche sotto il profilo religioso e teologico. Ho parlato con l’arcivescovo Desmond Tutu (l’amico di Nelson Mandela, ndr) e con i familiari di Brittany Maynard. Ho discusso con un vescovo cattolico, con alcuni medici e anche amici, che hanno posizioni diverse. Mi sono chiesto cosa vorrei per me sul letto di morte. E ho deciso di non negare le possibilità offerte da questa legge ai cittadini: l’ho firmata”. Parola di Jerry Brown, governatore della California
L’introduzione della possibilità dei suicidio assistito per i malati terminali nel grande Stato della West Coast sta provocando effetti sismici in tutta l’America per almeno tre motivi. In primo luogo per il peso della California, un territorio immenso con quasi 40 milioni di abitanti (fin qui si erano pronunciati per questo intervento estremo solo Stati piccoli: Montana, Vermont, Washington State ed Oregon). Poi l’impatto della «crociata» di Brittany, la ragazza californiana malata terminale di cancro che un anno fa, esponendo davanti alle telecamere la sua agonia e la decisione di farla finita quando la sofferenza fosse arrivata al punto di farle perdere anche la dignità di essere umano, costrinse l’America a una dolorosa riflessione. Infine per la scelta del governatore di ratificare la nuova legge, rendendola così esecutiva.
Brown non è un politico come un altro: è un uomo anziano (77 anni) che comincia a riflettere sulla fine della vita. Un cattolico che da giovane studiò dai gesuiti ed entrò in seminario con l’intenzione di diventare sacerdote. Ma poi abbandonò tutto sei giorni prima di prendere i voti, tornò agli studi laici, diventò avvocato e poi un leader politico molto amato.
Stato progressista, con una popolazione cattolica molto consistente, la California ha discusso a lungo dei limiti delle cure per i malati terminali, dei rischi dell’accanimento terapeutico, della possibilità di consentire, in casi estremi e sotto controllo medico, ai pazienti di togliersi la vita. Ma un provvedimento in questo senso non era mai stato approvato e questo, un anno fa, spinse Brittany a trasferirsi con i genitori e al fidanzato in Oregon per potersi legalmente suicidare quando le sue sofferenze fossero diventate insopportabili.
La sua scelta di raccontare tutto al settimanale People e poi alle tv americane la rese una specie di «star della sofferenza». Abbiamo visto questa bellissima ragazza spiegare la sua scelta quando ancora stava relativamente bene, le immagini dell’ultima vacanza felice al Grand Canyon, il ritorno davanti alle telecamere quando il tumore che le cresceva nel cervello cominciava a deformarle il volto. Lei mostrava la pillola che l’avrebbe uccisa, indicava una data per farla finita. Ma nel giorno scelto per il suicidio assistito, decise di andare avanti ancora un po’: «Ce la faccio ancora, io amo la vita, non me la toglierò fino a quando non diventerò troppo doloroso andare avanti».
Poi, nelle ore finali del dramma, la scelta di evitare la morte-spettacolo e la richiesta della famiglia ai media: con la sua testimonianza Brittany spera di aver dato un senso alla sua morte, un contributo alla causa della morte con signità. «Ma ora spegnete le telecamere, lasciateci soli col nostro dolore.
Da allora il dibattito in California è ripreso con vigore e, nonostante l’opposizione della Chiesa, per la quale il suicidio è comunque un peccato, il Parlamento di Sacramento, la capitale dello Stato, ha varato la legge ratificata ieri da Jerry Brown. Mentre, secondo gli attivisti di «Compassion and Choices», dopo il caso Maynard altri 24 Stati americani hanno cominciato a prendere in considerazione norme dello stesso tipo.