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 2015  ottobre 07 Mercoledì calendario

Tasse, Europa, programma per il dopo-Renzi: Salvini spiega la «piena sintonia» con Berlusconi. In quanto a Milano, sbatte la porta in faccia a Ncd, ma nega di volersi candidare in prima persona: «Occorre qualcuno migliore di me»

Segretario, che significa «piena sintonia»?
«Vuol dire pieno accordo sul programma per l’Italia nel dopo Renzi». Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, per la prima volta, hanno visto insieme una partita del Milan. E parlato, dopo molti mesi, di politica. Poi, ieri mattina hanno diffuso una nota per dire che tra loro c’è stata «piena sintonia».
In cosa si è materializzata?
«Per esempio, sulle tasse. Siamo assolutamente d’accordo sull’introduzione di un’aliquota fiscale unica, la flat tax. Io dico al 15%, Berlusconi pensa al 20%, ma certamente sul punto abbiamo concordato. E poi sull’Europa».
Ha convinto Berlusconi a uscire dall’euro?
«Ancora no. Ma per la prima volta siamo stati in piena sintonia sulla pericolosità di questa Europa, sulla sua invadenza. Io resto per la sovranità monetaria, lui ancora no. Ma ci arriveremo».
Da calendario, le prime elezioni saranno le amministrative, non quelle che potrebbero sancire il «dopo Renzi».
«Abbiamo fatto alcune considerazioni sui principali Comuni che andranno al voto».
Ha deciso di candidarsi a sindaco di Milano?
«Assolutamente no. Ci vuole qualcuno migliore di me».
In Forza Italia per lei fanno un tifo sfrenato. Pensano che se candidasse lei, e il centrodestra perdesse, perderebbe soprattutto Salvini. Ma Berlusconi glielo ha chiesto?
«Non me lo ha chiesto. Magari ci sarà un qualche loro giochino interno...».
E sul tema del candidato, come siete rimasti?
«Loro nei prossimi giorni sentiranno alcune persone, noi ne sentiremo altre e poi ne parleremo. Tutta quest’urgenza non la vedo: guardi come è messo il Pd. Che non farà le primarie: arriverà Renzi e deciderà, alla faccia dei discorsi sulla partecipazione».
E il centrodestra le primarie le farà?
«Io ho già detto di vederle bene. Però, anche di questo non abbiamo parlato: il modo di arrivare al candidato non importa, quel che conta è l’accordo sulle cose da fare. E poi, non c’è soltanto Milano».
Giusto: avete parlato di altri candidati?
«Per Torino sarebbe utile avere qualcuno fuori dai partiti, non c’è bisogno di tessere in tasca. Per Bologna, la nostra candidata mi pare vada molto bene. Poi, valuteremo dopo la manifestazione».
Si è almeno fatto promettere che Forza Italia parteciperà alla manifestazione leghista dell’8 novembre?
«Non ne abbiamo parlato. Ma dato che quella è una grande giornata di tutti coloro che sono contro il governo Renzi, sono fiducioso».
Forza Italia pensa a coalizioni che includano l’Ncd. Berlusconi le ha fatto cambiare idea?
«Niente affatto. E peraltro, la cosa è irrilevante. Stiamo parlando di zero virgola qualcosa. Lascio i Verdini e gli Alfano a chi piacciono, si occupino della Costituzione...».
Anche Maroni però è favorevole alla vecchia alleanza.
«Maroni lo vedrò lunedì, non c’è nessun problema. Lui fa bene il governatore, io mi occupo di costruire un progetto stabile per il futuro».
L’Ncd ha minacciato di togliere il sostegno al governatore Maroni in Lombardia, se dovesse essere escluso dall’alleanza per Milano.
«Io non accetto ricatti da nessuno, figuriamoci se li subisco da Alfano. Basta: partita chiusa».