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 2015  ottobre 07 Mercoledì calendario

Scontro sui raid aerei italiani in Iraq • Scontro Nato-Russia sulla Siria • La crescita mondiale rallenta (ad eccezione dell’Italia) • Più di quattro milioni e mezzo di italiani all’estero • Il Nobel per la fisica ai due scienziati che hanno dimostrato che i neutrini hanno una massa • Boom di pubblicità in tv

Iraq Davanti alle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato, riunite ieri sera in seduta congiunta a Palazzo Madama, il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha detto che l’ipotesi dei raid dei cacciabombardieri italiani contro l’Isis in Iraq, anticipata ieri dal Corriere della Sera, sarà valutata e, «quando avremo preso un preciso orientamento, quale che sia, il governo riferirà in Parlamento». «Non si può non passare dal Parlamento», le fa eco il ministro dell’Interno Angelino Alfano e il governo di certo non prenderà decisioni «di nascosto», conferma il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, anche lui ieri sera davanti alle Commissioni riunite in seduta congiunta. Le opposizioni, però, annunciano battaglia. Il leader dei Cinque Stelle, Beppe Grillo, durissimo sul suo blog: «L’Italia non può entrare in guerra senza che prima non ci sia stato un dibattito parlamentare, un’approvazione da parte del Parlamento e da parte del Presidente della Repubblica». E ancora: «Mattarella dove sei? Pacifisti con le bandiere arcobaleno dove siete finiti? A girare le frittelle con Verdini e il Bomba (in nomen omen) alle feste dell’Unità?». E il leghista Giacomo Stucchi, presidente del Copasir (il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) non nasconde la sua preoccupazione: «Se i caccia italiani iniziano a bombardare in Iraq occorrerà elevare ulteriormente il livello di allerta». [Sull’argomento leggi anche il Fatto del Giorno]

Siria L’intervento contro gli integralisti di Al Baghdadi riporta il mondo sull’orlo della Guerra Fredda: affiancando le forze di Damasco contro il sedicente Stato Islamico, il Cremlino ha deciso di usare la massima energia, con 20-25 missioni di bombardamento al giorno, contro le 8 della coalizione a guida Usa. Ma l’azione della Russia in Siria ha già irritato l’Occidente, perché i suoi caccia Sukhoi Su-24 e Su-30SM hanno invaso lo spazio aereo turco per una seconda volta. Un errore insignificante, dice Mosca, ma Ankara ha convocato l’ambasciatore russo e il segretario della Nato Jens Stoltenberg parla di «sconfinamenti non casuali» e insiste: «Mosca non sta attaccando l’Is, ma l’opposizione a Damasco». Anche se il cielo siriano diventa sempre più affollato, e un incidente fra aerei in missione complicherebbe ancora la già difficile situazione diplomatica, il Pentagono esclude ogni cooperazione con i russi finché continueranno a sostenere Assad. Come tutta risposta, arrivano indiscrezioni sulla stampa saudita, secondo cui la Russia si prepara ad intervenire anche nello spazio aereo iracheno.

Crescita mondiale La crescita mondiale rallenta e il Fondo monetario rivede al ribasso le sue previsioni. Per tutti i Paesi. Con un’unica eccezione, l’Italia. Certo, a guardare i tassi di sviluppo il nostro Paese è nei posti di coda della lista, ma rispetto alle stime elaborate dagli economisti dell’organizzazione di Washington è l’unico ad aver sorpreso crescendo più del previsto. Le cifre non giustificano trionfalismi perché il mondo rallenta dello 0,2% rispetto alle proiezioni fatte dal Fmi — da Lima, in Peru’, dove sono in corso i lavori autunnali dell’organizzazione, in vista del G20 — ma crescerà pur sempre del 3,1% nel 2015 e del 3,6% nel 2016; gli Stati Uniti rispettivamente del 2,6% e del 2,8% che è meno delle precedenti previsioni e l’Europa nel suo insieme dell’1,5% e dell’1,6%, più o meno stazionaria. All’interno del Vecchio continente a svettare è la Spagna con previsioni di crescita del 3,1% nel 2015 e del 2,5% nel 2016 (percentuali stazionarie) ma l’Italia, indicata in ripresa dello 0,8 e dell’1,3%, è l’unica, secondo il Fondo, ad aver migliorato dello 0,1% le sue potenzialità. Commento di Matteo Renzi: «L’Italia è tornata ed è solo l’inizio».

Italiani all’estero 1 Dall’ultimo rapporto della Fondazione Migrantes sugli italiani nel mondo risulta che per ogni straniero approdato nel 2014 ci sono 3 nostri connazionali che, nello stesso periodo, hanno fatto fagotto in cerca di un futuro migliore altrove. I dati analizzano gli ultimi 10 anni, giro di boa oltre il quale il numero degli emigranti è tornato a crescere come mezzo secolo fa. Al primo gennaio 2015 risultano iscritte all’Aire, l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, 4.636.647 persone, più 3,3% rispetto al 2014 ma più 49,3% rispetto al 2005. Monsignor Giancarlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes: « Ai 33 mila ingressi dello scorso anno corrispondono 101 mila fughe all’estero, significa che non cresciamo più e che la crisi economica si sta trasformando in crisi demografica. La novità è che oltre a mete tradizionalmente appetibili come la Germania, la Svizzera e la Francia, ci sono la Cina e gli Emirati Arabi, dove in questi mesi si stanno trasferendo ingegneri e profili altamente qualificati. Ma sarebbe sbagliato parlare solo di cervelli in fuga perché le cifre comprendono anche gli over 40 rimasti disoccupati troppo tardi per avere chances in Italia: almeno la metà di quelli che partono trova lavoro nei bar di Barcellona, nelle fabbriche tedesche, nell’attività artigianale in Gran Bretagna» (Paci, Sta).

Italiani all’estero 2 I nuovi migranti sono soprattutto di uomini (56%), celibi (59,1%), d’età compresa tra i 18 e i 34 anni (35,8%). Partono da ogni dove (la Sicilia resta la prima regione di origine degli italiani all’estero e il Meridione rappresenta il 51,4% della diaspora), ma la novità riguarda il settentrione, dove Lombardia e Veneto si piazzano rispettivamente al primo e al terzo posto per incremento delle partenze (più 24 mila e più 15 mila). (ibidem)

Neutrini 1 Il Nobel per la fisica è andato a Arthur B. McDonald e Takaaki Kajita. Coi loro esperimenti, negli anni Novanta, hanno dimostrato che i neutrini possiedono una massa, irrisoria rispetto a quella delle altre particelle note e la cui origine è ancora sconosciuta, ma comunque una massa.

Neutrini 2 Circa cinquantamila miliardi attraversano il nostro corpo ogni secondo, senza che ce ne accorgiamo (Giordano, Cds).

Pubblicità La società Nielsen calcola che Rai e Mediaset - nel 2008 - hanno venduto 18 milioni e 730 mila secondi di pubblicità. Pochi anni dopo, nel 2014, i secondi di pubblicità superano quota 64 milioni. E quando il calcolo si allarga a Sky, i secondi di reclame diventano 155 milioni, per oltre 7 milioni 377 mila spot all’anno (Fontanarosa, Rep).

(a cura di Roberta Mercuri)