Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  ottobre 03 Sabato calendario

Ecco la storia di monsignor Charamsa, il sacerdote che ha fatto coming out dichiarando di essere omosessuale

CHARAMSA Krzysztof Olaf

• Gdynia (Polonia) 5 agosto 1972. Teologo. Presbitero. «Un fine intellettuale, un docente universitario autore di numerose pubblicazioni, un teologo e canonista di alto livello, di formazione culturale mittel-europea, conoscitore di diverse lingue. Da un certo punto di vista, un sacerdote lontano dallo standard bergogliano, più avvezzo a frequentare aule universitarie e biblioteche che non parrocchie e fedeli» (Giovanni Bucchi).
• Ordinato sacerdote all’età di 25 anni nella diocesi di Pelplin dopo il diploma di maturità scientifica e gli studi di Filosofia nel seminario maggiore di Pelplin affiliato alla Pontificia università lateranense, ha trascorso gli ultimi cinque anni di formazione prima dell’ordinazione alla facoltà di Teologia di Lugano, in Svizzera, dove ha ottenuto il baccellierato in Teologia nel 1996 (summa cum laude) e la licenza in Teologia dogmatica. Nel 1998 l’arrivo a Roma, dove ha frequentato fino al 2002 il corso di dottorato della Pontificia università gregoriana e si è laureato dottore in Teologia. Lo stesso titolo nel 2004 gli è stato poi riconosciuto dall’Università di Stefan Card. Wyszynski a Varsavia. In seguito sono arrivati anche il diploma in Lettere latine alla Pontificia università gregoriana, il master in Bioetica alla Pontificia università Regina apostolorum di Roma e il corso della Penitenzieria apostolica. Finita la fase degli studi, è iniziata quella degli incarichi: socio straordinario della Società italiana per la ricerca teologica, vicario parrocchiale nella diocesi di Lugano, cooperatore della parrocchia Santa Maria della Visitazione a Roma. Nel 2003 l’ingresso come ufficiale nella Congregazione per la Dottrina della fede, quando a guidare l’ex Sant’Uffizio c’era il cardinale Joseph Ratzinger. Il quale, una volta salito al soglio pontificio col nome di Benedetto XVI, lo ha anche nominato cappellano di Sua Santità. Nel 2011 diviene componente della Commissione teologica internazionale e segretario aggiunto presso la facoltà di Teologia della Pontificia università gregoriana di Roma dove inizia a insegnare, così come già faceva alla facoltà di Teologia del Pontificio ateneo Regina apostolorum. Ha pubblicato diverse opere (Giovanni Bucchi) [www.formiche.net 4/10/2015] [Leggi qui tutto l’articolo].
• Appassionato di social network, ha quattro profili (Facebook, Twitter, Google+ e Linkedin) e un blog personale (http://cris-charamsa.blogspot.com.es/), aperto il  28 agosto 2015 [ibid.].
• Gli amici lo chiamano “Cris”.
• Il 3 ottobre 2015, alla vigilia del Sinodo sulla famiglia, è stato rimosso da tutti gli incarichi per aver dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera e all’edizione polacca di Newsweek di essere omosessuale e di avere un compagno, Edouard Planas, di origini catalane.
• «Voglio che la Chiesa e la mia comunità sappiano chi sono: un sacerdote omosessuale, felice e orgoglioso della propria identità. Sono pronto a pagarne le conseguenze, ma è il momento che la Chiesa apra gli occhi di fronte ai gay credenti e capisca che la soluzione che propone loro, l’astinenza totale dalla vita d’amore, è disumana» (a Elena Tebano) [Cds 3/10/2015] [Leggi qui tutta l’intervista]. «Oggi mi sento ancora più parte della Chiesa, l’ho scritto a mia madre: amo la Chiesa più di due giorni fa. Non ne sono uscito, ho solo perso il lavoro in un ufficio» (a Tebano) [Cds 5/10/2015] [Leggi qui tutto l’articolo].
• «L’immagine sconcertante del sacerdote in clergyman accanto a un altro uomo fa subito il giro del mondo, ma per lui quel gesto è soltanto la conseguenza logica e necessaria di un “cammino spirituale e personale” iniziato anni prima, quando ancora seguiva e argomentava nei suoi numerosi articoli teologici la dottrina della Chiesa che condanna l’omosessualità come un “disordine intrinseco”, cercando di “convincermi della sua validità”» (Elena Tebano) [Cds 4/10/2015] [Leggi qui tutto l’articolo].
• Dura la reazione del Vaticano, annunciata da padre Federico Lombardi, concordata con la Segreteria di Stato vaticana e diffusa con un bollettino ufficiale in italiano, inglese e spagnolo: «Si deve osservare che – nonostante il rispetto che meritano le vicende e le situazioni personali e le riflessioni su di esse —, la scelta di operare una manifestazione così clamorosa alla vigilia del Sinodo appare molto grave e non responsabile, poiché mira a sottoporre l’assemblea sinodale a una indebita pressione mediatica». «Certamente monsignor Charamsa non potrà continuare a svolgere i compiti precedenti presso la Congregazione per la dottrina della fede e le università pontificie», «Gli altri aspetti della sua situazione sono di competenza del suo ordinario diocesano», cioè il vescovo della sua diocesi in Polonia (Gian Guido Vecchi) [Cds 4/10/2015] [Leggi qui tutto l’articolo].