La Stampa, 5 ottobre 2015
Contorsioni del mercato: lo scandalo Volkswagen fa crescere il prezzo del palladio
Il caso Volskwagen ha avuto notevoli riflessi anche sul settore dei metalli preziosi. In particolare hanno fatto scalpore sui mercati i movimenti di platino e palladio. Per il primo un’ulteriore accelerazione ribassista, a conferma di un trend di lungo periodo negativo, mentre il palladio ha messo a segno un interessante rally rialzista.
Ma qual è il legame con il settore automobilistico? I due metalli preziosi sono utilizzati nella produzione di componenti dei catalizzatori degli autoveicoli: il palladio per auto elettriche a benzina, il platino soprattutto per veicoli diesel (oltre il 40% della domanda mondiale proviene dalle marmitte per motori diesel).
In seguito allo scandalo delle centraline delle auto diesel truccate il platino ha perso ulteriormente terreno, fino a raggiungere i minimi degli ultimi 7 anni, a 900 dollari l’oncia. Per contro il palladio, che a fine agosto aveva raggiunto i minimi dal 2010 in area 520, si è mosso al rialzo, dapprima recuperando quota 600 dollari l’oncia, per poi accelerare fino a chiudere venerdì sera le contrattazioni a ridosso dei 700 dollari, oltre il 30% in più dei minimi di 6 settimane fa.
Sul fronte valutario l’euro ha chiuso la scorsa settimana con uno strappo rialzista nei confronti del dollaro, risalendo in area 1,13 dopo la pubblicazione dei dati sul lavoro Usa. I Nonfarm payrolls hanno infatti deluso le aspettative degli analisti, lasciando spazio ad ulteriori ipotesi di rinvio del rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Nelle ultime ore di contrattazione, la banconota verde ha rialzato la testa spingendo l’euro nuovamente verso quota 1,12. Da segnalare la debolezza della sterlina inglese, tornata sotto 1,52 nei confronti del dollaro, ai minimi da sei mesi.