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 2015  ottobre 05 Lunedì calendario

Il commento al campionato di Gianni Mura

Mette appetito, questo campionato. Cosa c’è sul menù dopo gli impegni della Nazionale? Napoli-Fiorentina e Inter-Juve, mica male. Nell’attesa, è giusto salutare il primo posto in solitudine della Fiorentina e il primo successo esterno del Napoli, che potrebbe rappresentare il salto di qualità. Il Milan attuale non è granché, ma così impotente e fuori partita quasi nessuno se l’aspettava. A un quarto d’ora dalla fine, sullo 0-4, parte del pubblico lascia San Siro. La nottata, per Mihajlovic, deve ancora passare. Sotto gli occhi di Conte, Insigne (un assist e due gol) strappa applausi. E Sarri ha trovato la formazione-base. Come con Benitez, spettacolo garantito dalla metà campo in su. La differenza sta nel rendimento della difesa, con Koulibaly sempre più sicuro.
La Viola vola giocando rasoterra. Tutto facile: dopo 4’ rigore ed espulsione di Paletta. Grande Borja Valero (un palo e un gol) ma ad impressionare favorevolmente è il gioco della Fiorentina. Una sola punta di ruolo, Kalinic, ma gioco d’attacco costantemente sostenuto da tutti i centrocampisti e da Alonso. Quasi tutti sanno fare quasi tutto, con le dovute proporzioni la Fiorentina ricorda l’Ajax, ma senza un Crujiff. A differenza del Torino, con cui ha perso l’unica partita, non sembra patire l’aria d’alta classifica. Serata tranquilla, ma la tranquillità, quel senso di sicurezza che non richiede di giocare sui nervi, può essere il valore aggiunto.
I pareggi di Inter e Chievo, le sconfitte di Torino e Sassuolo favoriscono i ritorni: le due romane, per cominciare. Più in basso, la Juve, che comunque rimane nella parte destra della classifica. Ritorni e incroci sentimentali a Marassi: Mancini, Zenga. Partita vivace tra due squadre in salute. Inter che cerca la manovra aggirante, grazie alla buona vena di Perisic, Samp che gioca in verticale affidandosi a velocissime puntate in contropiede.
Ed è molto pericolosa. Grandi giocate e grandissimi errori sottoporta: uno incredibile di Correa, un altro di Guarin. La Samp ha retto con orgoglio fino a un quarto d’ora dalla fine, finché ha avuto fiato. L’Inter sembra essersi ripresa dalla sconfitta interna, ma continua a correre troppi rischi in difesa. A Mancini piace azzardare, andare avanti alla garibaldina, tenere il pallino del gioco. Con un maggiore equilibrio tra i reparti soffrirà meno. Ritorno e sofferenza sono le due parole-chiave della giornata. Soffre la Lazio con un Frosinone ben messo in campo, che non pensa solo a difendersi e gioca all’inglese, o almeno come gli inglesi giocavano una volta. Un’ottantina di minuti prima che Pioli tiri un sospiro di sollievo grazie a Keita, entrato dalla panchina. La Lazio avrebbe due punti di forza in due emeriti dribblomani con tendenza a esagerare: Anderson e Kishna. Pure Keita quanto a dribbling non scherza, però sa quand’è il momento di tirare e vede piuttosto bene la porta.
Sul fronte Roma, Garcia era da cacciare a furor di popolo e ora sarà acclamato come guida ideale sulla strada dello scudetto. La Roma, pur capovolgendo l’atteggiamento col Bate Borisov, riesce a soffrire dopo un primo tempo chiuso sul 3-0. Ancora troppi alti e bassi, nella Roma. Ma anche qualche conferma: Pjanic, Florenzi in un ruolo più suo. E un ritorno su cui pochi avrebbero scommesso: Gervinho.
Al quarto tentativo la Juve riesce a vincere nel suo stadio. Ma è obbligata a rincorrere il Bologna, che segna in apertura col suo primo tiro in porta. Era già capitato col Chievo e con l’Udinese, ed era il secondo svarione difensivo davanti a Buffon. Sul primo, ci aveva messo una pezza Evra. Non impeccabile Buffon sul gol di Mounier. Sempre vagolante Pogba, che non sarà un problema ma non è Pogba. Era una partita importante, anche se con l’ultima in classifica. Tant’è che Allegri ha confermato la squadra vittoriosa col Siviglia. Morata, un gol, un assist e un rigore procurato, è fondamentale come due ritorni: Khedira (con gol) e Asamoah (per un minuto). La crisi della Juve nasceva a centrocampo, ma un’occhiata alla difesa Allegri farà bene a darla.