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 2015  ottobre 05 Lunedì calendario

E se Ron Howard un giorno realizzasse Rush II?

E se Ron Howard un giorno realizzasse Rush II? C’è una notizia particolare che l’automobilismo ha deciso di confezionare, quasi fosse un illuminato romanziere: Mathias Lauda e Freddie Hunt, i figli di Niki Lauda e James Hunt, nel 2016 correranno nella Nascar Whelen Euro Series per la stessa squadra, la scuderia austriaca DF1 Racing Team. Non c’è il profumo della F1 e dei duelli per il Mondiale della categoria principale; qui siamo più semplicemente in un mondo che manda in pista «macchinone» a ruote coperte american style. Però la storia c’è e, guarda caso, sarà temporalmente collocata 40 anni dopo la famosa stagione del duello approdato al grande schermo: Lauda che domina, poi il rogo del Nürburgring, l’incredibile recupero del ferrarista, la sfida finale tra mille colpi di scena e sotto il diluvio del Fuji, la barriera che Niki preferì non affrontare.
La differenza tra ieri e oggi è che la saga Lauda-Hunt del terzo millennio sarà annacquata dalla comunanza della scuderia, per quanto poi in pista, si sa, ognuno per sé e Dio per tutti. I due figli d’arte – Freddie ha un fratello maggiore: rimasero orfani nel 1993, quando papà James mancò; Mathias ne ha quattro, causa le due mogli e una terza relazione di Niki, e quello maggiore, Lucas, gli fa da manager – probabilmente avranno modo di aprire la finestra sul passato. Per ora l’hanno tenuta ben chiusa. All’annuncio del DF1 Racing, non c’è stato infatti alcun accenno a quello che li unisce: solo esternazioni sull’occasione professionale per ritoccare carriere ormai definite e fin qui confinate nell’universo minore dei motori. Il ventottenne Hunt, che avrà il 77 sulla Chevrolet SS, sarà al debutto nel pianeta Nascar: ha gareggiato nel turismo e su auto a ruote scoperte e la F1 non gli manca «perché oggi fa ridere ed è noiosa». Lauda, 34 anni, numero 66, porterà invece in dote una stagione nella categoria (nel 2014) e l’aver vinto la prima gara della storia delle Whelen Euro Series sull’ovale bagnato del Tours Speedway.
Poca roba da entrambi i fronti. Nulla al cospetto della saga antica, per quanto su Niki Lauda e James Hunt persistano idee sbagliate. Una su tutte, esasperata da Rush per esigenze di copione: ovvero che i due fossero rivali acerrimi. Di sicuro lo diventavano quando abbassavano la visiera del casco. Però poi, lontano dall’asfalto, Niki e James diventavano due persone capaci di dialogare a dispetto di caratteri opposti.
Intanto il popolo della rete, senza rinunciare a sfottere la serie Nascar e a stroncare i rampolli, ha colto il fascino del Lauda-Hunt 2.0: «Wow, Freddie è uguale al padre» scrive una ragazza. E un tifoso veterano aggiunge: «La rivalità era l’unica cosa che interessava: speriamo che ritorni e che qualcuno avvisi Ron Howard». Ma posto che Rush è costato 40 milioni di dollari e che una casa produttrice è andata a catafascio, che cosa dovranno mai combinare Matthias e Freddie per meritarsi il loro film?