Varie, 5 ottobre 2015
Coelho ha vinto in Portogallo anche grazie al gesto del Fmi che ha chiuso i suoi uffici pochi giorni fa. I socialisti hanno pagato l’arresto di Soares
In Portogallo non si tornerà alle urne prima di un anno, perché a gennaio si elegge il nuovo presidente della Repubblica (l’attuale si chiama Anibal Cavaco Silva). La sconfitta socialista si spiega anche con la vicenda di José Socrates, ex premier, accusato di frode fiscale e corruzione. Per la prima volta dal ritorno della democrazia, infatti, si sono giocate le partite di campionato nel giorno delle elezioni. Un fatto inedito che ha generato molte polemiche. (Francesco Olivo, La Stampa).
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Il governo portoghese ha sede nel Palacete de São Bento, Bairro Alto di Lisbona. Passos Coelho, l’alunno prediletto della Troika, arrivato al potere appena un mese dopo la concessione a Lisbona – nel 2011 – del “resgate”, il salvataggio da 78 miliardi di euro. Passos, che per garantirsi la vittoria ha unito il suo Partito social democratico ai democristiani del Cds di Paulo Portas sotto una stessa sigla (la poco allettante Paf, oggetto di scherno nei comizi e sui social network), appena quattro giorni prima del voto aveva incassato il significativo gesto dell’Fmi che, dopo quattro anni, ha chiuso i battenti della sua delegazione permanente sulla Avenida da República di Lisbona (Alessandro Oppes, la Repubblica).