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 2015  ottobre 04 Domenica calendario

John Lennon era un cattivo ragazzo, fu Yoko Ono a trasformarlo in un angelo


John Lennon non era quello che voleva farci credere, un asceta idealista e visionario che desiderava per tutti un mondo migliore. Era un egoista che pensava solo a se stesso, ossessionato dai soldi ma molto bravo, grazie anche ai consigli di Yoko Ono, nel crearsi un’immagine di perenne e beffardo contestatore di quel capitalismo che in privato invece non disprezzava.
Lo storico inglese Dominic Sandbrook ha scritto sull’ex Beatle un capitolo al vetriolo nel suo ultimo lavoro The Great British Dream Factory, dedicato a come si è formata nel tempo l’immagine nazionale britannica e anticipato dal Daily Mail. Ed è proprio partendo da Imagine, la canzone più famosa di Lennon, che Sandbrook comincia la sua feroce opera di demolizione. Lennon era un cattivo ragazzo, sempre pronto a fare a pugni, svogliato e pigro a scuola. Nei Beatles era quello più interessato ai guadagni e – continua Sandbrook – i suoi appelli per l’amore e il rispetto universali contrastavano parecchio con la tendenza più volte espressa a deridere i diversi e a ridicolizzare gli ebrei e gli omosessuali, e con la sua strana ossessione per i nani e i deformi.
Fu l’incontro con Yoko Ono nel 1966 a porre le basi per la creazione del personaggio che tutti amiamo e ricordiamo: secondo un sondaggio della BBC, Lennon è ancora al settimo posto tra i britannici più importanti della storia, davanti a Horatio Nelson, Oliver Cromwell e al Duca di Wellington. Ma colleghi ed amici che lo frequentavano vedevano un’altra realtà. Elton John fu stupito di scoprire che Yoko aveva una stanza refrigerata solo per le pellicce. Quando Lennon compì 40 anni, gli mandò un biglietto che diceva: «Immagina sei appartamenti / Non è difficile farlo / Uno è pieno di pellicce / L’altro è pieno di scarpe...».