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 2015  ottobre 02 Venerdì calendario

«Se io fossi papa». Marino sembra fare di tutto per rendersi impopolare. Prima dà della badante a Gabrielli (era una battuta ma nessuno ha riso), poi ha detto che Bergoglio non avrebbe dovuto rispondere alla domanda «L’ha invitato lei il sindaco negli Usa?», e poi, come se non bastasse annuncia che a novembre ritornerà a New York. Proprio nei giorni del processo su Mafia capitale. E mentre l’assessore ai trasporti Esposito bestemmia in Consiglio comunale (poi si scusa con un tweet: «È colpa del fascista che mi ha provocato») il sindaco va “Piazza Pulita” dove sostiene che le sue spese ammontano 773 euro al mese: «Metterò tutti gli scontrini dei miei viaggi sul sito»

La notizia è che non gli è bastato. Il sindaco Marino è pronto a ripartire. Destinazione, manco a dirlo: gli Stati Uniti. Dove il 6 novembre, quando a Roma si aprirà il processo Mafia Capitale, l’impavido inquilino del Campidoglio tornerà per l’ottava volta (in due anni) a presentare «una serie di progetti concreti, che mi sono stati chiesti dalla Camera di Commercio di New York».
Un annuncio lanciato nel corso dell’assemblea annuale dell’Acer, l’associazione dei costruttori, accolto dalla platea con un moto di dispetto e stupore. Che diventa gelo quando il chirurgo dem si spinge a ringraziare dal palco «la mia badante, Franco Gabrielli», seduto in prima fila. Battuta infelice per replicare a quel «Roma va raddrizzata come la Concordia» appena scandito dall’ex capo della Protezione civile, probabilmente memore del paragone Schettino-Marino proposto dalle opposizioni per raccontare la propensione ad abbandonare la nave Roma nei momenti difficili.
Chi dunque pensava che il sindaco avesse finalmente imparato la lezione e accettato i consigli di quanti, dentro e fuori il Pd, lo esortano a smettere di girare il mondo per concentrarsi sui problemi della città, sarà costretto a ricredersi. L’uomo è convinto di essere nel giusto. E così come ha ignorato i suggerimenti di Matteo Orfini – il quale ieri gli ha detto chiaro che «deve fare meglio», invitandolo a restarsene un po’ zitto e a disertare i salotti tv per far parlare gli atti dell’amministrazione – ha fatto capire che di fermarsi non ha alcuna voglia.
Perciò prima è andato a Uno-Mattina, dove ha fornito l’ultima versione sull’invito al meeting papale («Mi è arrivato dal vescovo Filadelfia») e persino bacchettato Bergoglio: «Il Santo Padre va negli Stati Uniti, fa dei discorsi epocali e il giornalista italiano chiede: “L’ha invitato lei Marino?”. Se l’avesse fatta a me avrei risposto: Non è questo lo scopo del viaggio».
Non pago, mentre il suo assessore ai Trasporti Stefano Esposito bestemmiava in consiglio comunale per poi scusarsi con un tweet («Colpa del fascista che mi ha provocato»), Marino si è ripresentato in tv, a Piazza Pulita, per ribadire che «farò il sindaco sino al 2023», giurare che «le mie spese di rappresentanza ammontano a 773 euro al mese», oggi «metterò tutti gli scontrini dei miei viaggi sul sito», vantare «le promesse ricevute da filantropi e mecenati a New York». Ragione in più per tornarci di nuovo.