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 2015  settembre 11 Venerdì calendario

L’iPad Pro, la rivoluzione di Tim Cook che cambia la filosofia Apple. È grande, ha la tastiera e il pennino. Il display retina e le sue qualità offrono al lettore una ricchezza visiva mai vista prima, per non parlare dei giochi o delle app che ha a disposizione. Così la casa di Cupertino, in un momento in cui le vendite dei pc sono in calo e quelle dei tablet non crescono, prova a cambiare il mercato con un device che in un colpo solo offre il meglio di tre mondi, pc, tablet e smartphone. Ma cosa ne avrebbe pensato Steve Jobs?

A vederlo sembra strano, con le sue dimensioni ampie, diventate oggetto dell’ironia della Rete. Ma appena lo si prende nelle mani si capisce che il nuovo tablet di Apple, l’iPad Pro, è una cosa seria e che potrebbe, ancora una volta, cambiare le regole del mercato del personal computing. Touch, tastiera e penna. A San Francisco ho usato il Pro come “reader”: l’esperienza di lettura di un giornale è assolutamente notevole, così come quella dei magazine, che sfruttando al meglio il display retina e la sua qualità offrono al lettore una ricchezza visiva mai vista prima. Per non parlare dei giochi: il nuovo processore permette la realizzazione di giochi che, pur non arrivando ai vertici di quelli delle console, sono certamente interessanti per un pubblico ampio che cerca intrattenimento in mobilità. Senza dimenticare che a differenza di qualsiasi pc, l’iPad Pro ha a disposizione un intero mondo di app. Prendendolo tra le mani, il peso è sostenuto, ma non eccessivo. La maneggevolezza è la stessa di un iPad, anche perché la tastiera che si può usare in aggiunta, per rendere il tablet usabile come un computer e adatta a fare da cover, non è ingombrante come una tastiera vera.
L’iPad però propone anche un’altra novità sostanziale per il mondo Apple, un pennino, anzi un Apple Pencil, una Apple Matita che nelle ambizioni di Cook e compagni apre la strada alla ridefinizione della penna in versione digitale. Apple Pencil è basata su una tecnologia nuova che consente una straordinaria precisione nella scrittura e nel disegno. Persino il sottoscritto, che ha una calligrafia a dir poco brutta, non ha avuto difficoltà a scrivere sullo schermo in maniera del tutto comprensibile. La nuova penna sfrutta le capacità del “force touch”: il tratto è diverso a seconda della pressione.
Chissà cosa ne avrebbe pensato Steve Jobs. Avrebbe urlato contro i suoi collaboratori pronti a tradire la filosofia aziendale, o avrebbe premiato l’idea di andare contro le proprie stesse regole per cambiare ancora una volta tutto? Jobs l’aveva detto chiaro e tondo, nel 2007, “nessuno vuole una penna”, ma le cose oggi sono cambiate. Il touch, come aveva previsto Jobs, è il sistema di input preferito per smartphone e tablet, ma allo stesso tempo è vero che non ha trovato la sua strada sui computer. Ecco allora che la nuova Apple di Tim Cook sceglie di dare la possibilità di decidere da soli come lavorare con la propria macchina portatile, con una tastiera, con un pennino o con le dita, offrendo una macchina “ibrida” che non è potente come un pc, ha l’aspetto di un tablet e ha la flessibilità di uno smartphone.
Più che una “tavoletta” il nuovo iPad Pro è un “tavolo”, nel senso che le dimensioni sono davvero ampie. Lo schermo da 13 pollici è delle dimensioni di quello di un personal computer molto portatile, ma a differenza dei pc il Pro è più sottile e leggero. Un paragone? Il Mac Book Air più piccolo, con uno schermo da 11 pollici, pesa poco più di un chilo, il nuovo iPad con uno schermo più grande, pesa 713 grammi, con uno spessore di 6.9 millimetri, differenza di non poco conto se si pensa che macchine come queste sono nate per essere portate in giro. Schermo grande, con una risoluzione da 2048 x 2732, in grado di accontentare sia chi ne ha bisogno per usi professionali, sia chi, come i più giovani, tenderanno ad usare il tablet vedendo film e programmi tv o giocando, usando il Pro come un piccolo televisore portatile o come una grande macchina multimediale.
Ma l’Ipad Pro si chiama “Pro” non a caso, perché le prestazioni del nuovo chip A9X sono eccellenti: secondo Apple l’iPad Pro è più potente dell’80% dei notebook messi in commercio l’anno scorso.
Ovviamente Apple non è sola, ed ecco quindi i software di maggior rilevanza arrivare sulla nuova macchina e sfruttarne le capacità di multitasking, ovvero far girare sul tablet due programmi contemporaneamente. Adobe ha presentato i suoi software di manipolazione d’immagine e di editing, che consentono in pochi istanti di correggere foto o di editare una pagina con pochi tocchi delle dita o qualche tratto di penna digitale.
Apple, in un momento in cui le vendite dei pc sono in calo e quelle dei tablet non crescono, prova a cambiare il mercato con un device che in un colpo solo offre il meglio di tre mondi, pc, tablet e smartphone, da affiancare a un nuovo iPad Mini, il 4, e ai due vecchi modelli iPad Air, per accontentare tutti.