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 2015  settembre 10 Giovedì calendario

«L’accordo è al 50 per cento, 35 rifugiati a te 35 a me. Dividiamo da buoni fratelli», così Buzzi&Co si spartivano i migranti. Correva l’anno 2013, la Siria era in fiamme, nel solo mese di febbraio si contavano 6mila morti e una massa di profughi spingeva verso l’Italia e a Roma si muoveva la diplomazia...

Primavera 2013. La Siria è in fiamme e si combattono battaglie battezzate con nomi apocalittici. In febbraio, nel cuore di Damasco, esplodono autobombe nell’operazione che viene denominata “Battaglia dell’Armageddon”. A Daqqa i militanti del Fronte al-Nusra issano la bandiera nera dell’Is. Nel solo febbraio si contano 6 mila morti. Una massa di profughi spinge verso l’Europa e verso l’Italia. E a Roma si muove la diplomazia: “L’accordo è al 50 per cento, dividiamo da buoni fratelli”. Un rifugiato ai “rossi”, un rifugiato ai “bianchi”, neanche si trattasse di un carico di merce: Buzzi gestisce le cooperative legate al Pd, mentre Tiziano Zuccolo – non indagato – si occupa dell’Arciconfraternita del Ss. Sacramento e di San Trifone, il braccio bianco dell’accoglienza capitolina. Salvatore Buzzi chiede a Luca Odevaine una conferma sull’arrivo dei profughi: “…arrivano circa 140 immigrati, ti risulta?…”. Odevaine conferma. Buzzi lo incalza: “…vedi tu se riusciamo a prende’ qualcosa…”. Odevaine lo rassicura: “Sì, che io sappia, erano stati già distribuiti… i primi settanta erano stati già ripartiti trentacinque e trentacinque…”. Trentacinque e trentacinque. l cinquanta per cento tra i “bravi fratelli” Buzzi e Zuccolo.
Ma Buzzi non si fida. Qualcuno gli ha riferito che se li è aggiudicati tutti l’Arciconfraternita: e così Buzzi chiama Zuccolo, gli dice che ha saputo di un nuovo centro, aperto appositamente dall’Arciconfraternita per l’arrivo dei siriani, ma dall’altro capo del telefono arriva la smentita: “Ma fatti di’ dove, non è vero, te giuro su mi’ figlia, ma che cazzo stai a di’ aho… abbiamo mandato il fax… trentacinque voi e trentacinque noi… che stai a di’? A Salvato’, eh! Non famo scherzi, no…”. Buzzi non si fida ancora e contatta l’uomo che, per conto di Zuccolo, ha inviato il fax: “Trentacinque noi e trentacinque l’Arciconfraternita, no?”, chiede, ottenendo una conferma. Rassicurato, richiama Zuccoli spiegandogli che stanno arrivando “altri 140” perché “so’ due e dieci in tutto… io sto a preme per gli altri 140”. E Zuccolo conclude: “Eh, bravo, l’accordo è al 50 per cento, dividiamo da buoni fratelli”.