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 2015  settembre 05 Sabato calendario

Migliaia di migranti a piedi sull’autostrada che collega Budapest a Vienna • Cameron apre le porte a 4.000 profughi siriani • L’emergenza planetaria dei rifugiati durerà venti anni • Approvata in via definitiva la riforma del lavoro: i dipendenti potranno essere controllati a distanza • Gli 80 euro hanno sostenuto la spesa • Chiatti ha scontato il carcere

Budapest Più di mille migranti a Budapest hanno lasciato la stazione Keleti alle 12 e si sono incamminati sull’autostrada verso il confine con l’Austria. Al quarto giorno di bivacco alla stazione, con i poliziotti schierati a impedirgli di salire sui treni, di colpo hanno preso la decisione e, utilizzando le mappe sui cellulari, si sono messi in marcia. Sulla spiagga turca di Bodrum centinaia di persone sono partite a bordo di canotti e gommoni a remi. Sull’isola greca di Lesbo c’è stata una rivolta: troppi profughi, troppo allo stretto, senza cibo, da troppo tempo, vogliono andarsene. Il sindaco ha dichiarato lo stato d’emergenza. Al confine fra Serbia e Ungheria, dove c’è il muro voluto dal primo ministro Victòr Orban, ci sono stati scontri, gas lacrimogeni sparati persino negli occhi dei bambini.

Cameron Di fronte alla pressione crescente degli alleati europei, David Cameron ha annunciato che il Regno Unito accoglierà «altre migliaia» di rifugiati siriani. Mancano i numeri precisi, anche se l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha parlato di quattromila persone. Il primo ministro promette di aiutare i profughi «con la testa e con il cuore» e spiega che i rifugiati arriveranno direttamente dai campi al confine con la Siria. Stanzia inoltre 100 milioni di sterline in aiuti umanitari destinati ai campi profughi in Giordania, Libano e Turchia. I quattromila non rientreranno nel sistema di quote europeo, cui Londra ha detto no, ma saranno sistemati secondo uno schema di accoglienza ai profughi siriani varato dalla Gran Bretagna l’anno scorso. Finora appena 216 persone ne hanno potuto usufruire.

Rifugiati «Sessanta milioni di rifugiati in giro per il mondo, 42mila famiglie in fuga ogni giorno, secondo i dati dell’Onu: è un’emergenza planetaria impossibile da risolvere in breve tempo. Sono problemi generazionali che ci trascineremo per vent’anni: dobbiamo organizzarci creando un sistema sostenibile di destinazione di risorse a favore di questi profughi» (il generale Martin Dempsey, capo degli Stati maggiori riuniti del Pentagono). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del Giorno]

Lavoro Il governo ha approvato ieri in via definitiva i quattro decreti che completano la riforma del lavoro. Il Jobs act è legge. In particolare, all’esame del Consiglio dei ministri sono andati i quattro decreti attuativi relativi alle semplificazioni dei rapporti di lavoro, al riordino della cassa integrazione, ai nuovi servizi e politiche attive e alle ispezioni. Quest’ultimo introduce alcune novità sui controlli a distanza sui lavoratori. La norma fissa la possibilità per le aziende di utilizzare a fini disciplinari sia gli strumenti di lavoro come pc, tablet e cellulari sia i sistemi di videosorveglianza. Nel caso di assegnazione di strumenti aziendali non è necessario alcun accordo sindacale, ma sui dispositivi l’azienda non può installare alcun applicativo o programma con funzioni di controllo. Per le riprese con le telecamere serve, invece, un accordo sindacale. In ogni caso resta l’obbligo di informare preventivamente i lavoratori e il rispetto delle norme sulla privacy. Superato lo scoglio delle ispezioni a distanza il governo ha approvato il riordino degli ammortizzatori sociali che limita la durata della cassa integrazione a 24 mesi in un quinquennio mobile. Al tempo stesso la Cig è estesa alle piccole imprese oltre i 5 dipendenti, allargando così di 1,4 milioni di lavoratori la platea dei potenziali beneficiari.

80 euro Secondo i due ricercatori Luigi Guiso e Stefano Gagliarducci il bonus degli 80 euro è servito a far crescere i consumi e ha sostenuto l’economia in uscita dalla recessione. I due hanno esaminato i fati dell’Istat (dei quaderni in cui le persone che hanno avuto gli 80 euro dovevano scrivere tutte le loro spese) e hanno potuto constatare che chi ha avuto il bonus lo ha speso, ma spesso queste persone hanno iniziato a fare acquisti in più per somme anche oltre gli 80 euro supplementari che stanno incassando ogni mese dal giugno 2014. Per coloro che hanno beneficiato della misura del governo Renzi, in media la maggiore spesa in beni alimentari è stata di 60 euro al mese, quella di beni «non durevoli» (un abito, o weekend al mare), è stata di 94 euro e persino la maggiore spesa nel versamento delle rate del mutuo è stata di 77 euro. Guiso calcola che per il 2015 l’aumento dei consumi sia quasi dell’1% e che gli 80 euro «avrebbero contribuito a sostenere la crescita del Pil di circa lo 0,8%» (Fubini, Cds).

Chiatti Pena scontata per Luigi Chiatti, 47 anni, soprannominato «il mostro di Foligno», in carcere per gli assassini di Simone Allegretti e Lorenzo Paolucci di 4 e 13 anni. Era stato condannato a due ergastoli, poi ridotti a 30 anni di carcere in appello perché venne riconosciuta la seminfermità di mente: ne ha scontati 22 dopo aver, nel 2006, usufruito dell’indulto, che portò uno sconto sul fine pena. Chiatti ha lasciato il carcere Dogaia di Prato, ma non è tornato libero. L’appello aveva stabilito che, espiata la pena, avrebbe dovuto trascorrere almeno tre anni in una casa di «cura e custodia». Ora sarà affidato alla Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) di Capoterra, a una trentina di chilometri da Cagliari. Lo stesso Chiatti aveva confessato di temere, una volta libero, di poter tornare a «fare del male a qualche bambino» e Luciano Paolucci, padre di una delle vittime: «Lui l’ho perdonato, ma non perdonerei chi dovesse farlo tornare libero».

(a cura di Daria Egidi)