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 2015  agosto 31 Lunedì calendario

Europa travel, dopo la traversata del Mediterraneo il viaggio della speranza continua con gli scafisti d’asfalto. Tir carichi di angurie e di profughi, taxi improvvisati e lussuose Mercedes partono dalla Sicilia, dalla Calabria, dalla Puglia dalla Serbia, Turchia, Grecia, Ungheria e arrivano fino ai valichi di frontiera francesi e tedeschi. Un autista: «Per me sono dei passeggeri come tanti altri. Mi pagano per fare un viaggio ed io lo faccio. Nessun tassista, prima di far salire a bordo un cliente, gli chiede il certificato antimafia o il permesso di soggiorno. L’unica mia irregolarità è quella di non essere un conducente autorizzato per il trasporto di passeggeri, ma tocca arrangiarsi»

Viaggiano in mezzo a tir carichi di angurie, kiwi, bombole di gas, serramenti metallici. Ma anche in automobili di improvvisati taxisti e in lussuosi van Mercedes o Fiat Ducato. L’ultima tappa di un esodo infinito e che ormai, superata la roulette russa delle rotte in mare o attraverso il deserto, sembra poca cosa: dalla Sicilia, dalla Calabria, dalla Puglia dalla Serbia, Turchia, Grecia, Ungheria fino ai valichi di frontiera francesi e tedeschi. È un vero e proprio network degli “scafisti d’asfalto”, quello che – per portare fino alla meta finale le migliaia di migranti sbarcati sulle coste in Italia o che cercano di raggiungere l’Europa via terra dall’est – ha arruolato negli ultimi mesi centinaia di passeur italiani, greci, turchi, serbi, egiziani, eritrei, tunisini, meglio se incensurati, basta che abbiano un mezzo capiente, che sia un minivan o un Tir, e soprattutto una patente per guidarlo.Come Gianluca Giobbe, il camionista di Nuoro disoccupato arrestato qualche giorno fa in Germania dove aveva appena trasportato una intera famiglia siriana che aveva pagato diverse migliaia di dollari per oltrepassare il confineca. La moglie lo cercava da una settimana, a lei aveva detto di andare in Germania a cercare lavoro ma Giobbe era già tenuto d’occhio dalla polizia di Nuoro per i suoi contatti con le organizzazioni di trafficanti e probabilmente di viaggi come quest’ultimo doveva averne fatti già altri. A lui, così come a tutti gli altri, sarebbe andato un compenso da 3 a 5 mila euro, questa la cifra che – secondo le più recenti indagini – gli organizzatori dei viaggi dei migranti assicurano ai “passeur”, camionisti o taxisti che mettono a disposizione i loro mezzi e accettano anche questo tipo di “clientela”.Qualcun altro, come Massimo Greco, trentenne pescatore di Riposto, in provincia di Catania, si prestava anche a fare il doppio servizio. Con il suo peschereccio era andato a “recuperare” da una nave madre egiziana al largo delle coste ioniche un centinaio di egiziani e di siriani e poi, a bordo di un Tir, li aveva portati fino al Nord Italia dove però si è fatto arrestare dalla polizia beccandosi un’accusa di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. È questo che gli autisti ingaggiati dai trafficanti rischiano a fronte di un compenso di qualche migliaia di euro.Quelli che partono dall’Italia sono quasi sempre “gestiti” dagli stessi trafficanti che organizzano i viaggi dalla Libia, dalla Turchia, dall’ Egitto e dalla Grecia che hanno i loro “corrispondenti” sparsi in tutta Europa e soprattutto nelle città o nei paesi vicini ai centri d’accoglienza dove vengono ospitati migliaia di immigrati giunti a bordo di barconi. In attesa dell’ultima tratta terrestre che dovrebbe portarli nei paesi del Nord Europa dove molti hanno parenti o amici.Mulubraham Gurum e la sua banda di eritrei, terminale siciliano dei boss che “lavorano” dall’altra parte del Canale di Sicilia, gestivano direttamente dall’interno del Cara di Mineo tutti i flussi di arrivo e ripartenza per le destinazioni finali. Localizzavano i loro “clienti” nei vari centri di accoglienza in cui venivano smistati al loro sbarco dopo i soccorsi, andavano a prelevarli con taxisti compiacenti e, in attesa di stiparli tra i carichi di Tir diretti al nord, li ospitavano in alcuni appartamenti di Catania e riuscivano persino a farli entrare abusivamente al Cara approfittando di qualche giorno di vitto e alloggio gratis prima del viaggio. Che avviene solo dopo l’arrivo dell’ultima tranche di pagamento. Paga meno, anche meno di mille euro chi viaggia in condizioni di grande rischio come i 71 morti ritrovati qualche giorno fa in Austria, paga di più, anche 1.500-2.000 euro a persona chi (quasi sempre i siriani) trova passaggio in minivan o mezzi di “padroncini”.«Dalle nostre indagini – spiega il procuratore aggiunto di Palermo Maurizio Scalia, che coordina il pool di magistrati che si occupano di immigrazione clandestina sono emersi i contatti strettissimi tra gli scafisti libici ed egiziani con i tanti passeur che utilizzano i loro mezzi. Molti sono stati arrestati e denunciati, ma moltissimi altri continuano a fare affari d’oro».«È un grande business europeo – spiega un investigatore che si allarga sempre di più, ma mentre in Italia si indaga anche su questo fronte negli altri Paesi europei ci si limita a fermi casuali di veicoli che appaiono sospetti.E le tecniche di questi “scafisti di terra” si affinano sempre di più, utilizzano camion con targhe italiane e vetture insospettabili, come regolari van autorizzati al trasporto di persone». Tre giorni fa tre veicoli con targhe italiane, con alla guida cittadini serbi, sono stati fermati nel sud dell’Ungheria in una strada isolata di campagna mentre trasportavano migranti: un’automobile di lusso, un van ed un piccolo furgone che trasportavano in totale 81 migranti, 69 siriani e 12 iracheni. All’indomani della scoperta dei 71 migranti trovati morti su un Tir in Austria un altro passeur rumeno che guidava un van con targa spagnola con a bordo 26 persone è stato fermato dalla polizia austriaca vicino al confine con la Germania».«Per me sono dei passeggeri come tanti altri. Mi pagano per fare un viaggio ed io lo faccio – dice un “autista” che gira spesso attorno al Cara di Mineo. Nessun tassista, prima di far salire a bordo un cliente, gli chiede il certificato antimafia o il permesso di soggiorno. L’unica mia irregolarità è quella di non essere un conducente autorizzato per il trasporto di passeggeri, ma tocca arrangiarsi».