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 2015  agosto 31 Lunedì calendario

Mentre in Italia lo criticano e lo ridicolizzano, in America (dov’è ancora in vacanza) Ignazio Marino dispensa consigli ai suoi colleghi di Philadelphia e New York. Gli incontri con i democratici americani in cerca di visioni comuni

Attaccato e talora ridicolizzato in patria, Ignazio Marino è benvoluto e apprezzato da una certa America progressista. Nei giorni scorsi, mentre in Italia infuriavano le polemiche sulle vacanze che Marino non ha voluto assolutamente accorciare, il sindaco di Roma ha avuto diversi incontri a Filadelfia e altri ne avrà oggi e domani a New York, quando si vedrà col sindaco Bill De Blasio, che chiama «fratello» il suo collega romano.
Gli incontri, probabilmente, aiutano a capire l’impuntatura di Marino e al tempo stesso confermano uno sdoppiamento di immagine, tra Italia e Usa, che è l’ennesima sorpresa proposta da un personaggio, al quale i colleghi politici e i media faticano a prendere le misure: continuamente spiazzati da comportamenti irrituali, spesso fuori misura rispetto ai più elementari codici della comunicazione.
Gli Stati Uniti sono la seconda patria del sindaco di Roma, che dal 1998 è anche cittadino americano, così come la moglie e la figlia. Per diversi anni Marino ha svolto l’attività di chirurgo finché nel 1992, dopo essere stato nominato direttore associato del National Liver Transplant Center del Veterans Affairs Medical Center di Pittsburgh (l’unico dipartimento per trapianti d’organo appartenente al Governo), Marino è entrato in contatto col clan Clinton: nel 1999, quando Marino fonda a Palermo l’Ismett, Hillary Clinton partecipa alla cerimonia di inaugurazione.

Oggi il sindaco di Roma sarà a New York. dove incontrerà i tecnici del municipio di New York per discutere assieme come utilizzare i rispettivi patrimoni comunali. Si è scoperto – spiega Marino – che le «due amministrazioni hanno un patrimonio dalle caratteristiche simili: frastagliato ma anche scarsamente valorizzato» e dunque si scambieranno know how, cercheranno ricette comuni. Domani Marino si vedrà con il sindaco Bill De Blasio e in questa occasione si parlerà anche di Olimpiadi: per l’edizione del 2024 gli Usa dovrebbero sostenere Los Angeles, ma Marino è intenzionato a chiedere un appoggio, sia pure simbolico, al suo amico De Blasio.

Nei giorni scorsi il sindaco di Filadelfia, conoscendo il rapporto di amicizia che lega papa Francesco a Marino, ha invitato il primo cittadino di Roma a presenziare alla visita che il pontefice farà in quella città in ottobre. Ma l’accoglienza che Filadelfia riserverà al Papa è destinata ad ispirare qualche malizioso commento in Campidoglio: per i due giorni di visita l’amministrazione di quella città ha raccolto (tra i privati) 50 milioni di dollari, grosso modo quanto il governo italiano ha concesso che a Roma, ma senza erogare un solo euro, ma concedendo alla Capitale una modesta ricontrattazione del piano di rientro dal debito contratto con lo Stato. Racconta Marino: «Si prevedono due milioni in piazza, che per una città come Filadelfia sono tanti. Il sindaco ha predisposto un piano imponente. a cominciare dalla mobilitazione degli ospedali: infermieri e medici vi resteranno dentro per 24 ore consecutive». E finalmente, dopodomani Ignazio Marino, il sindaco liberal e filo-gay che tanto piace ai democratici americani, tornerà a Roma dove parteciperà alla manifestazione in piazza organizzata dai democratici romani che, invece, nel recente passato lo hanno osteggiato in tutti i modi.