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 2015  agosto 05 Mercoledì calendario

Pa, il Senato ha detto sì alla nuova burocrazia modello Renzi: «Un altro tassello: approvata la riforma. Un abbraccio agli amici gufi». La nuova legge, oltre ai contestatissimi tagli per 2,3 miliardi alla sanità, contiene le disposizioni per i concorsi dei dirigenti delle agenzie fiscali (insieme a una norma-ponte per la fase transitoria). Previsto anche il rafforzamento delle misure a favore di aree colpite da calamità naturali e una polizza sanitaria volontaria da 50 euro per i pellegrini che raggiungeranno l’Italia per il Giubileo

 La riforma della pubblica amministrazione è legge: con 145 sì, 97 no e nessun astenuto ieri il Senato ha dato il via libera definitivo alla burocrazia modello Renzi. Un’approvazione arrivata anche grazie alla presenza delle opposizioni, che hanno garantito il numero legale (150 votanti) e quindi la possibilità di dare il via libera al testo. Ora, dopo il passaggio al Quirinale e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale si apre la fase più delicata del provvedimento: quella dei decreti attuativi, che il ministro Marianna Madia punta a presentare a partire da settembre. La riforma varata affida infatti al governo 15 deleghe, dal riordino della dirigenza alle misure anti- burocrazia e – in generale – rafforza il ruolo di Palazzo Chigi nelle scelte di competenza dei singoli dicasteri. Ma per mettere a regime la riforma che secondo il governo vale lo 0,4 del Pil – ci vorranno dai quattro ai cinque anni.
I passaggi del provvedimento non sono stati indolore e le polemiche non sono mai mancate. Ieri il premier si è espresso con un tweet: «Un altro tassello: approvata la riforma della p.a. Un abbraccio agli amici gufi» ha scritto. La Madia ha invece messo on line sul sito «passodopopasso» 33 slide sui cambiamenti che verranno. Ma ai sindacati del settore pubblico, ancora in attesa di rinnovo del contratto lo schema della riforma non piace. «È una grande illusione pensare di cambiare la p.a attraverso nuove norme. La Pubblica amministrazione si cambia solo con il coinvolgimento di chi ogni giorno ci lavora. Manca il coraggio di intervenire sui nodi decisivi: riorganizzazione dei servizi e investimento nelle professionalità» hanno commentato Cgil, Cisl e Uil. Dal Movimento 5 stelle è arrivata invece una delle critiche più feroci riguardo alla possibilità di unificare il corpo forestale ai carabinieri. «Il governo Renzi ha detto no alla creazione di una polizia ambientale ed al tempo stesso ha depotenziato il corpo forestale. Le ecomafie ringraziano!» ha commentato Castaldo, capogruppo al Senato Ieri, con un voto di fiducia alla Camera, il governo ha incassato anche il via definitivo al decreto sugli enti locali. La nuova legge, oltre ai contestatissimi tagli per 2,3 miliardi alla sanità, contiene le disposizioni per i concorsi dei dirigenti delle agenzie fiscali (insieme ad una norma-ponte per la fase transitoria). Previsto anche il rafforzamento delle misure a favore di aree colpite da calamità naturali e una polizza sanitaria volontaria da 50 euro per i pellegrini che raggiungeranno l’Italia per il Giubileo.
Dirigenti, ma non solo. La riforma della pubblica amministrazione passa attraverso una modifica sostanziale della classe dirigente dello Stato, che avrà incarichi a tempo, sarà valutabile e licenziabile. Ma il testo appena approvato prevede altre deleghe ad ampio raggio ed un restyling generale delle amministrazioni e dei rapporti fra Stato e cittadino. Si va dal silenzio- assenso dopo tre mesi introdotto per le amministrazioni che si occupano di tutela ambientale, alle visite mediche fiscali assegnate all’Inps, dal «112» numero unico per le emergenze al dimezzamento delle Camere di commercio, al pin unico per l’accesso ai servizi pubblici.
DIRIGENTI
È la parte più corposa della riforma, anche se i decreti attuativi a riguardo non saranno fra i primi ad essere attuati. Ruolo unico, incarichi di 4 anni (più un massimo di altri 2), licenziabilità vincolata ad una valutazione negativa dell’operato svolto dal dirigente che, se resta senza incarico, può chiedere di passare a mansioni inferiori per non perdere il posto. È prevista la possibilità di revoca dell’incarico ai dirigenti condannati dalla Corte dei Conti per corruzione, anche se in via non definitiva. Cancellata la figura dei segretari comunali, anche se potranno continuare ad esercitare per i prossimi tre anni.
LICENZIAMENTI
A differenza dei nuovi contratti del privato, nel pubblico resta l’articolo 18, ma una volta avviata l’azione disciplinare la pratica dovrà essere portata a termine (il nuovo testo unico sul pubblico impiego fisserà tempi certi) senza escludere il licenziamenti. Stretta sull’assenteismo: il controllo delle visite fiscali passerà dalle Asl all’Inps; introdotto il telelavoro.
IL 112
Per qualsiasi circostanza, in caso di aiuto bisognerà chiamare il 112. L’idea è quella di realizzare centrali regionali che smistino le richieste.
CONCORSI
Superato il voto minimo di laurea, sarà sempre previsto un test d’inglese. È stata fatta invece marcia indietro sulla norma valuta-atenei: non ci saranno punteggi diversi in base alle diverse sedi di laurea.
LA FORESTALE
È uno dei provvedimenti più contestati: il corpo forestale verrà fuso con un altro corpo dello Stato, probabilmente i carabinieri e ci sarà un riordino generale di tutti i corpi. Il settore protesta contro la militarizzazione.
DIMEZZAMENTI
Drastico taglio per le Camere di Commercio, ma anche per le Prefetture. Ci sarà un unico ufficio territoriale di contatto fra l’amministrazione e i cittadini. Scure sulle partecipate: saranno ridotte e sarà previsto un numero massimo di «rossi» prima del commissariamento.
BOLLETTE ELETTRONICHE
Bollette e multe, fino ad un valore di 50 euro potranno essere pagate anche utilizzando il credito telefonico, sia da card che da abbonamento. Basterà un sms.
GRANDI OPERE
Scatterà un taglio alla burocrazia per accelerare i tempi di realizzo; potranno essere conferiti poteri sostitutivi al premier.
SILENZIO ASSENSO
Altra norma contestata, specialmente per gli effetti che potrà produrre nella gestione dei beni culturali. Il testo prevede che in caso di contese tra amministrazioni centrali su nulla osta sarà il premier a decidere. Es fissato anche un tetto per ottenere il sì: massimo 30 giorni, che diventano 90 in materia di ambiente, cultura e sanità. Fra le raccolte di firme contro un testo che facilita la «cementificazione» quella promossa da Rodotà, Settis e Montanari.
TRASPARENZA
Tutti avranno diritto di accedere, anche via web,ai documenti della p.a. Restano limiti per gli archivi pubblici.
LIBRETTO AUTO
Unica banca dati per la circolazione e la proprietà dell’auto. Il Pubblico registro automobilistico, oggi Aci, passerà al ministero dei Trasporti, a cui fa già capo la Motorizzazione.