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 2015  agosto 05 Mercoledì calendario

Sul set di Sorrentino i primi passi da Papa per Jude Law. Così l’attore americano si è completamete calato nei panni di Lenny Belardo, il giovane controverso tormentato pontefice italo-americano Pio XIII nato dalla fantasia, mista a riflessione personale e attualità, del premio Oscar per La grande bellezza

Jude Law avanza nel suo abito talare. Spicca nel bianco candido del costume di scena. Ha la fascia in vita color avorio, e l’inconfondibile papalina sul capo. Incede con passo lento, sotto l’occhio esigente del regista Paolo Sorrentino. Fa caldo in questa mattinata di agosto romano. L’attore inglese si ferma all’ombra dei pini secolari. A poco servono le ampie fronde del bosco “segreto” di Villa Medici, quello spicchio degli oltre sei ettari di parco dell’Accademia di Francia scelto dal pluripremiato regista napoletano per il primo ciak del suo The Young Pope, produzione Sky in collaborazione con Hbo e Canal+, le cui attesissime riprese sono iniziate ieri. Silvio Orlando segue Jude Law di pochi passi. È quasi irriconoscibile nelle vesti del Cardinal Voiello, il Segretario di Stato. Stempiato, i capelli leggermente imbiancati, avanza con piede malfermo. Paolo Sorrentino sembra guidarli con calma serafica. Osserva, parla con gli attori, dà indicazioni ai tecnici.
IL “FINTO” VATICANO
Jude Law si è ormai calato (è il caso di dirlo) nei panni di Lenny Belardo, il giovane controverso tormentato papa italo-americano Pio XIII (del tutto immaginario) nato dalla fantasia, mista a riflessione personale e attualità, del premio Oscar per La grande bellezza. Si prende una pausa, Jude Law, dal set allestito fin dalle ore 8 del mattino nel cuore della Villa. Lontano da quella scenografia monumentale, tra statue, pilastri e comparse en travesti delle guardie svizzere che serve ad evocare l’ingresso del Vaticano. Jude Law raggiunge il cosiddetto “campo base”, che spicca in un quadrante del parco tra palme, lecci, pini e alberi da frutto, dove il canto delle cicale è quasi assordante. Un’oasi dal caos della città. Quasi spirituale, proprio come la voleva Sorrentino. Il set è blindatissimo. Protetto dalle alte mura secolari di Villa Medici e dalla discrezione scrupolosa del personale dell’Istituzione: «È un piacere accogliere questa produzione», dice la segretaria generale dell’Accademia Claudia Ferrazzi, aggiungendo che le riprese coinvolgono una parte riservata dei giardini ma senza che la Villa resti chiusa al pubblico. Nel frattempo, il set comincia a popolarsi. Molti sono i divi arrivati. Si vede Javier Camara, attore lanciato da Pedro Almodovar (Parla con lei) che interpreta il cardinal Gutierrez cerimoniere del Vaticano. Con l’abito di scena, sfilano l’italiano Tony Bertorelli che dà il volto al cardinal Caltanissetta e James Cromwell nel ruolo del cardinal Michael Spencer, mentore di Lenny. Elegante in completo nero si riconosce anche Guy Boyd che posa per il fotografo di scena. Si attendono (oggi il bis a Villa Medici) Scott Shepherd che diventa il cardinal Dussolier prelato sudamericano, e Cécile de France scelta per il ruolo di Sofia responsabile marketing del Vaticano. Fino a Ludivine Sagnier nei panni di Esther moglie di una guardia svizzera. Oltre alla grande Diane Keaton trasformata da Sorrentino nell’americana suor Mary. Alle 12,30, Jude Law lascia il set per raggiungere i camerini a piazza della Repubblica. Ritornerà sul set a via di Porta Pinciana nel pomeriggio. E non è mancato l’imprevisto sul set: un tecnico della troupe, alla guida di uno scooter, ha sbandato a velocità sostenuta, andando a sbattere violentemente contro un muro. A soccorrerlo, l’attore spagnolo Camara.