Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  agosto 05 Mercoledì calendario

Furfaro, il menefreghista dell’anno. L’autista di Genova che è sceso per farsi farcire un panino mentre sul suo autobus un gruppo di bulli prendeva a sprangate un passeggero che avevano preso per gay. Nessuno gli chiedeva di fare l’eroe, poteva però chiamare il 113 e non confondere il sangue con la birra

Gentile signor Furfaro, autista della linea 1 di Genova, a nome dell’associazione «Tengo famiglia» vorrei congratularmi per il premio Menefreghista dell’Anno da lei vinto con pieno merito. Ricorderò i fatti che hanno portato la giuria ad assegnarle il prestigioso riconoscimento. Saranno state le tre e mezza di notte sul suo autobus fermo al capolinea, quando dei bulli, aizzati dalla ragazza del capo, hanno ridotto in fin di vita a suon di sprangate un passeggero che avevano preso per gay. Durante l’aggressione, lei è sceso a mangiare un panino. Tornando sull’autobus lo ha trovato sporco di sangue, ma ha pensato fosse birra: immagino birra rossa, irlandese. Interpellato dalla questura sulle ragioni del suo distacco dalle miserie terrene, ha spiegato di avere seguito l’aureo consiglio del nonno, quello di farsi sempre i fatti propri.
Forse lo ignora, ma il suo disinteresse assoluto per i destini di qualsiasi comunità diversa dalla «famigghia» di appartenenza si inserisce in una luminosa tradizione che percorre i secoli e i racconti di mafia, attraversa gli osti dei «Promessi Sposi» e passando da suo nonno e dal senatore Razzi arriva fino a lei. Se avesse affrontato la banda a mani nude sarebbe stato un eroe e a nessuno francamente si può chiedere tanto. Ma se avesse fatto una telefonata al 113, magari mentre aspettava che le farcissero il sandwich, sarebbe stato un cittadino. Troppa fatica.