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 2015  agosto 03 Lunedì calendario

«Eravamo nemiche, ma oggi tifo per Federica. Si è rimessa in gioco». Laure Manaudou e il rapporto con la Pellegrini: «Eravamo due ragazzine e l’unica cosa certa è che entrambe avevamo un sacco di gente intorno. Probabilmente troppa. Vivevamo la guerra Francia-Italia... La competizione annebbia la mente e il nostro rapporto attuale non è ipocrisia»

Durante la 4x100 Laure Manaudou commenta l’oro del fratellone per la tv. Si agita, si alza, fotografa. Pensava di non riuscire a parlare con lui in azione: «Era la prima volta e avevo pure paura di portargli male». Invece Florent emerge dalla staffetta con il solito oro. Dal 2012 la Francia vince sempre e grazie alla velocità ha arginato la nostalgia per la grande ex. La prima donna a vincere un oro olimpico per i Bleus.
Nel 2004 Manaudou iniziava la sua rivalità con Federica Pellegrini, una lunga sfida che oggi si è trasformata in rispetto.
Che si aspetta da Pellegrini in questo Mondiale?
«Per ora sono dispiaciuta di non averla vista nei 400sl. Capisco perché li ha accantonati ma li nuota così bene, con una tale eleganza che è un piacere guardarla».
Ma come, da rivali non vi degnavate di uno sguardo e oggi siete tutto zucchero?
«La competizione annebbia la mente e il nostro rapporto attuale non è ipocrisia, è vera reciproca stima che in quegli anni non poteva certo venir fuori».
Il mondo dello sport è pieno di rivali-amici.
«Quello del nuoto un po’ meno e poi allora era Francia contro Italia su tutti i fronti, non solo in acqua: ricordo ancora l’elettricità. Come avremmo potuto comunicare? Era un continuo chiedersi chi è la regina».
Una volta ritirata invece cosa ha scoperto dell’italiana?
«Che è fortissima, lo sapevo ma ha un carattere e una resistenza psicologica che ammiro. Lei sta ancora a nuotare, io non avrei mai potuto andare avanti tanto a lungo».
Si è stupita del divorzio da Lucas, il tecnico che avete in comune?
«No, credo che insieme avrebbero vinto ancora però non penso che il posto dove allena Philippe fosse l’ambiente giusto per Fede e poi voleva stare vicino a Pippo e lui non si sarebbe certo trasferito a Narbonne. La capisco, anche io ho fatto questa scelta in passato».
Quando Pellegrini ha vinto l’argento ai Mondiali 2013 lei faceva l’opinionista alla radio.
«E quella sua gara mi ha entusiasmato. Avere il coraggio di mettersi in gioco con le ragazzine dopo l’Olimpiade andata male non era facile».
Qui può vincere ancora nei 200sl?
«Katie Ledecky è padrona del suo destino: è giovane, potente. Pare una schiacciasassi. Federica può usare l’esperienza però dipende dal ritmo che prendono. Io farò il tifo per lei comunque».
Quale è il primo ricordo che ha di lei?
«Eravamo due ragazzine e l’unica cosa certa è che entrambe avevamo un sacco di gente intorno. Probabilmente troppa».