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 2015  luglio 31 Venerdì calendario

I segreti del corteggiamento fra animali. Dalle natiche colorate degli scimpanzè alla raucedine del leopardo: le tecniche di conquista specie per specie. Ma non chiamateli amori bestiali

Seduzioni e conquiste tutt’altro che bestiali. Il mondo animale, difatti, cela tecniche di corteggiamento personalissime tese a rinnovare la vita e a esprimere passioni che, in qualche caso, richiamano le nostre attitudini di bipedi. Fragranze, colori sgargianti, età «anagrafiche» degli esemplari con cui si accoppiano, femminilità prorompenti e civettuole e competizioni intra-sessuali all’ultimo sangue.
Cominciamo da come si comportano gli scimpanzé. Le femmine, in particolare. Questa specie è sprovvista di una vera e propria stagione degli amori, come accade invece a moltissimi altri casi della savana; quando la femmina è in calore, il segnale al maschio è nel colore delle sue natiche. Il didietro delle «ragazze» si arrossa, richiamando l’attenzione dei maschi che, per aggiudicarsi l’erubescente e tondo trofeo, cominciano a combattere. A fecondazione avvenuta, però, la neomamma si occuperà del cucciolo in completa autonomia. I padri? A caccia di altre prede dal posteriore color papavero.
Indispensabile per infrangere i cuori, nel regno animale, è emanare l’odore giusto. La pensano così gli elefanti, gli orsi, i mandrilli e le farfalle. Il maschio elefante è un eterno single. Svolge una vita solitaria, tant’è vero che, dopo aver ingravidato la femmina – attratto dal suo caratteristico odore – torna sulla sua strada serafico e impenitente. La «Lei», invece, fa ritorno alla sua famiglia d’origine col lattante. Quando i ferormoni della femmina attirano il sesso opposto, i maschi combattono a colpi di zanne contendendosi le attenzioni dell’esemplare dell’altro sesso in calore. Stessa cosa succede agli orsi, che fecondano il cucciolo dopo una dura lotta tra maschi, ma si separano immediatamente.
Quanto al mandrillo (che nel linguaggio corrente è sinonimo di «dongiovanni» proprio perché ama accoppiarsi con molte femmine), fondamentale per lui è il cromatismo facciale. Anche al mandrillo si arrossa qualcosa, ma stavolta succede al viso. E, secondo una recente ricerca irlandese, il rosso, in natura, è il colore degli esemplari vincenti. Difatti nulla può fermare un mandrillo che ha voglia di accoppiarsi: è lui a richiamare la compagna colorandosi fisiologicamente e costituendo per lei una fonte di desiderio. Le farfalle, invece, lasciano tracce olfattive della loro passione ai futuri amanti; questi gradiscono e volano contro vento finché non le trovano.
Cosa succede alle foche che scelgono di accoppiarsi sott’acqua? Il fenomeno è spassoso, perché trascorrono molto tempo sotto la superficie del mare e risalgono sul pelo dell’acqua ogni tanto, solo per prendere fiato. La gravidanza della femmina dura poi circa un anno. I leoni, trionfali, si radunano in branco: i più giovani (dell’età di cinque anni all’incirca) sfidano i vecchi: li destituiscono e si prendono le loro donne. E i pennuti? Corteggiamento all’insegna della vanità. Tacchini e pavoni sfoggiano il piumaggio e danzano; gli struzzi, invece, ricorrono a forti «bramiti» e la coppia condivide la cova (madre e padre si scambiano i turni sulle uova). Le rane, poi, riprendono il mito di Eco e Narciso. Le loro femmine, nella maggior parte dei casi, sono mute; ma, a richiamarle per l’accoppiamento, è la «voce» degli aspiranti compagni. Le lucciole si scambiano segnali luminosi come i playboy in automobile. Ma le femmine rispondono con segnali ancora più intensi: se è un «sì», brilleranno ritmicamente come lanterne; dopo la fecondazione, nei tronchi degli alberi saranno deposte uova scintillanti. Al leopardo, invece, viene la voce sexy. La sua raucedine è irresistibile per la concubina.
Occhi ipnotizzati, narici stupite, orecchie tese e zampe pronte all’abbraccio. L’amore animale allerta tutti e cinque i sensi, in un’arena naturale di luci, suoni e spettacoli che ha la stessa età del mondo.