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 2015  luglio 31 Venerdì calendario

Rcs vende le radio, a settembre sarà il turno dei Libri. All’ad Scott Jovane il mandato per chiudere la trattativa con Mondadori che offre 135 milioni di euro. Solo a quel punto il Gruppo discuterà della seconda tranche, da 190 milioni, della ricapitalizzazione

Rcs prende ancora tempo sul dossier della Libri, che vede Mondadori disposta a mettere sul piatto 135 milioni, anche senza Adelphi, marchio sul quali sussiste la prelazione dei soci di minoranza. Se ne riparlerà a settembre perchè nel frattempo andranno meglio definiti alcuni aspetti legali che potrebbero minare l’intesa con Segrate (vedi il caso delle clausole di non concorrenza, considerato che con i quotidiani della casa sono spesso offerti in abbinata libri e libretti), un’intesa comunque considerata ormai in dirittura d’arrivo. Come pure è rinviata a settembre la definizione puntuale del nuovo piano industriale e suo relativo finanziamento. Le due cose sono collegate: finchè non sarà formalmente certa la cessione della Libri, e quindi l’incasso di 135 milioni, non si potranno fare valutazioni compiute sulla rinuncia o meno alla seconda tranche, da 190 milioni, della ricapitalizzazione, operazione per la quale il board ha già una delega, ma in scadenza a fine anno. Stesso discorso per la rinegoziazione del debito, ancora una zavorra da mezzo miliardo (per la precisione, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno scorso era di 526,3 milioni).
Non occorrerà ritornare invece sulla cessione delle radio che è stata licenziata ieri. È stato infatti sottoscritto un contratto preliminare di vendita della quota nella holding Finelco (il 44,45%) a Blue Ocean, società che riunisce una cordata di imprenditori italiani che comprende anche Antonio Ricci, l’autore di “Striscia la notizia”. Cifra pattuita: 21 milioni da versare al closing previsto per settembre, più un ulteriore milione legato al verificarsi di alcune condizioni entro fine anno.
Il rinvio dei nodi in discussione ha permesso al board – dopo quasi dieci ore di riunione calendarizzata per il pre-consuntivo del semestre – di concludere il round con una posizione unanime di tutti i consiglieri. Una tregua estiva che non consente però di escludere del tutto il riaffiorare delle tensioni che avevano visto il board spaccato a metà su tematiche non certo irrilevanti per il futuro del gruppo. Tant’è che nel settore circolavano diffusamente voci di dimissioni dell’amministratore delegato Pietro Scott Jovane. Il nome più gettonato per l’eventuale sostituzione era quello di Laura Cioli, già presente nel board di Rcs. La manager, che gode di una buona reputazione nel mondo degli affari, occupa attualmente la posizione di ad in CartaSì, appena acquisita da un gruppo di fondi di private equity che, a quanto risulta, contano su di lei per la gestione del business.
D’altra parte per Mondadori l’interlocutore nella trattativa per la Libri è Jovane, al quale il consiglio ieri ha assegnato mandato «all’unanimità» «per proseguire nella trattativa e nella definizione degli aspetti contrattuali», «pur riservandosi ogni decisione sulla cessione della partecipazione», come si legge nel comunicato Rcs.
Più che la cessione della Libri, il vero tema di discussione era però la messa a punto del piano industriale. La nota della società – sempre sottolineando l’unanimità del board – si limita a riferire che «il consiglio ha approvato il piano strategico sulla base delle linee-guida già comunicate al mercato». In sintesi, il focus sull’informazione, con l’articolazione tra News Italia e News Spagna, e la costituzione di una specifica unità di business per lo Sport che riunirà le attività di Gazzetta e Marca e l’organizzazione degli eventi sportivi, con l’obiettivo di una progressiva internazionalizzazione.
I conti, infine. Il semestre, secondo i dati preliminari esaminati ieri, ha evidenziato ricavi netti per 591,9 milioni, in calo dai 611,1 milioni dello stesso periodo precedente, principalmente per l’andamento della raccolta pubblicitaria. L’Ebitda, prima degli oneri non ricorrenti, è tornato positivo per 5,1 milioni (-4,2 milioni nel primo semestre 2014), mentre l’Ebitda contabile è migliorato da -29,2 a – 3 milioni.