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 2015  luglio 31 Venerdì calendario

Fiumicino, nel girone infernale del T3. Dopo l’incendio che ha devastato la vicina pineta di Focene lambendo l’aeroporto con colonne di fumo, ieri ci si è messo pure il black out. Un’ora di buio, con aria condizionata spenta, scale mobili ferme, banchi del check-in e sistema di smaltimento dei bagagli in tilt e ascensori bloccati con persone dentro. Tra grida, risse, voli cancellati sono dovuti intervenire carabinieri e militari della Guardia di Finanza

Un telo steso sul pavimento freddo del Terminal 1 è il giaciglio improvvisato di Maria, 5 anni. Quel corpicino rannicchiato ha trascorso la notte all’aeroporto di Fiumicino mentre mamma Juana provava a coccolarla. Juana e Maria ieri pomeriggio ancora non sapevano quando sarebbero potute partire per Bucarest. Anime e volti di un’altra giornata infernale allo scalo Leonardo Da Vinci. Il giorno dopo l’incendio che ha devastato la vicina pineta di Focene lambendo l’aeroporto con colonne di fumo, il principale hub della Penisola appariva ancora come un girone dell’Inferno dantesco tra grida, risse sfiorate, l’intervento di carabinieri e militari della Guardia di Finanza al banco informazioni del Terminal 3 della compagnia Vueling dove novecento passeggeri esasperati hanno tenuto sotto assedio gli operatori.

L’ONDA DEI DISAGI
Il blocco dei decolli di mercoledì a causa dell’incendio ha provocato ritardi record anche ieri poi trasformatisi in cancellazioni di voli gettando nel panico centinaia di passeggeri rimasti prigionieri in aeroporto. I fotogrammi dell’onda inarrestabile dei disagi mostrano attese di 24 ore, partenze rinviate addirittura a sabato o domenica, mancate informazioni, file chilometriche ai banchi del check-in e di un black out «di venti minuti provocato – dirà Adr – da un corto circuito in una cabina di media tensione». I passeggeri racconteranno invece di «un black out durato quasi un’ora, del buio, dell’aria condizionata spenta, delle scale mobili ferme, di rallentamenti ai banchi del check-in, del sistema di smaltimento dei bagagli in tilt, e degli ascensori fermi». 

PASSEGGERI NEL PANICO

Due le persone rimaste bloccate in ascensore e tratte in salvo da vigili del Fuoco, altri due giovani (uno colpito da crisi epilettiche, un altro svenuto) sono stati soccorsi dal 118 al Terminal 1, stremati per le attese estenuanti. Lo scalo è rimasto al buio con i monitor spenti e passeggeri in preda all’ansia. Chiusi i bagni, mentre hanno continuato a funzionare i metal detector. Non ha mai smesso di essere operativa invece la torre di controllo, ma giù, tra le viscere dell’aeroporto è stato il caos tra spintoni alle hostess, pugni sbattuti contro il vetro dei banchi per le informazioni e disperazione, tanta disperazione. 
Tra mercoledì e ieri Alitalia ha dovuto cancellare 37 voli (quattro per la Sardegna) mentre i cinque annullati dalla compagnia Vueling diretti a Stoccarda, Berlino, Praga, Lione e Monaco di Baviera hanno gettato nel panico 900 passeggeri che hanno perso la pazienza mentre per ore hanno atteso informazioni davanti al banco informazioni della compagnia. I ritardi anche delle altre compagnie ieri hanno continuato a segnare orari record: il volo per Reggio Calabria previsto alle 14.25 partirà alle 18.20, quello per Nizza delle 16.30 alle 18.40, quello per Milano Malpensa delle 14.55 alle 17.15. Un volo per Glasgow, in piena emergenza, è rimasto bloccato sulla pista. 

IL VERTICE

L’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) ha convocato il 6 agosto il gestore Aeroporti di Roma (Adr) e il principale vettore sullo scalo Alitalia. «Serve un maggiore rinforzo di personale per le riparazioni e la manutenzione dello scalo. Occorre una vigilanza costante e continua di tutti gli apparati. Adr deve supplire alle carenze di qualche handler in difficoltà» ha chiesto il presidente dell’Enac Vito Riggio che non crede all’ipotesi del sabotaggio per l’incendio di mercoledì. Sulla stessa linea il prefetto di Roma Franco Gabrielli. «Sono d’accordo con il presidente Riggio – ha detto Gabrielli – l’aeroporto c’entra con l’incendio solamente perché è contiguo. Non abbiamo la minima percezione che si tratti di sabotaggio». 

LE INDAGINI DELLA FORESTALE
Sono proseguite anche ieri le indagini della Forestale sull’incendio di mercoledì e sull’ipotesi dei tre luoghi di innesco. Secondo i primi accertamenti il rogo devastante sarebbe partito da un mucchio di rifiuti lasciato sul bordo di una strada. Ieri altri piccoli roghi sono scoppiati nella vicina pineta: subito domati, non hanno creato ulteriori disagi all’aeroporto. La direttrice dei Sistema aeroporti Lazio Patrizia Terlizzi ha chiesto una relazione dettagliata sull’incendio e sul black out che verrà illustrata nella riunione del 6 agosto. Intanto mentre Alitalia minaccia di lasciare il Leonardo Da Vinci, la compagnia Ryanair annuncia: «Se Alitalia dovesse effettuare tagli o lasciare l’aeroporto, Ryanair aggiungerà più aeromobili, voli a tariffe basse e rotte da e per Roma Fiumicino». Sul caos allo scalo romano ieri è intervenuto anche l’Osservatore romano che in un articolo parlando di «Fiumicino ultima frontiera» individua i disagi come «ennesimo, nuovo capitolo della lunga crisi che sta soffocando la città di Roma».