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 2015  luglio 07 Martedì calendario

La giunta di De Luca. Otto assessorati di cui cinque con accorpamenti e sei donne che li guidano: ma tiene le deleghe pesanti per sé. Il vicepresidente è Fulvio Bonavitacola, salernitano e fedelissimo dell’ex sindaco: sarà lui a sostituirlo nel caso in cui il governatore venisse sospeso per la Severino

Anche se il 17 luglio prossimo, al termine dell’udienza davanti al giudice ordinario, Vincenzo De Luca dovesse essere sospeso in base alla legge Severino, la Campania ha ormai scongiurato definitivamente il rischio di restare senza governo. Il neo eletto presidente della Regione ha nominato ieri, giorno del suo insediamento a Palazzo Santa Lucia, i componenti della sua giunta.
Spicca l’esiguo numero di assessorati – otto, di cui cinque con accorpamenti – e l’alto numero di donne che li guidano: sei. Sorprende l’assenza di Raimondo Pasquino, il presidente del consiglio comunale di Napoli ed ex rettore dell’Università di Fisciano (Salerno), che era dato in corsa addirittura per la vicepresidenza o, in alternativa, per un assessorato di rilievo. Non sorprende affatto, invece, la scelta del vicepresidente, che avrà il compito di governare la Regione secondo i dettami e i voleri di De Luca nel caso quest’ultimo dovesse essere sospeso. Toccherà al deputato pd e avvocato (anche di De Luca) Fulvio Bonavitacola, salernitano e fedelissimo dell’ex sindaco della sua città: se dovesse capitargli di guidare temporaneamente la giunta (di cui sarà anche assessore all’Urbanistica e all’Ambiente), nessun dubbio che lo farà con la linea diretta con De Luca sempre aperta. E non sorprende nemmeno che il governatore abbia voluto tenere per sé le deleghe ai Trasporti e all’Agricoltura, due settori fondamentali per il futuro della Campania. I Trasporti perché sono ormai al collasso, con gravissime ricadute sugli utenti ma anche sulla stabilità occupazionale del personale (lo stesso neopresidente solo pochi giorni fa ha paventato il rischio del blocco), e l’Agricoltura perché va rilanciata dopo le catastrofiche conseguenze dovute alla pessima fama provocata dalle vicende legate alla Terra dei Fuochi (su cui De Luca ha annunciato la presentazione entro dieci giorni del suo piano di lavoro).
Su tutti gli assessorati il governatore ha mantenuto fermo il proposito di agire in totale autonomia, senza concessioni né al Pd né agli altri numerosi alleati in campagna elettorale («Non conteranno le bandiere di partito né le lobby, ma solo la serietà, e saremo sempre tutti sotto esame»). La sua è una squadra di tecnici. Lui, nel presentarla, ha parlato di «gente entusiasta» e di «valanga rosa». Si va dai docenti universitari Lidia D’Alessio (Bilancio), Lucia Fortini (Scuola e Politiche sociali) e Amedeo Lepore (Attività produttive), alla dirigente dell’Area programmi dell’Agenzia nazionale per i giovani, Serena Angioli, che ha avuto la delega ai Fondi europei nonostante in giunta ci sia anche una esperta di fondi europei, Chiara Marciani, che però sarà assessore alla Formazione e alle Pari opportunità. Completano il quadro l’ex direttrice del Marketing strategico di Città della Scienza, Valeria Fascione (Internazionalizzazione e Start up) e l’esperta di formazione Sonia Palmieri (Risorse umane e Lavoro).
Insieme alla giunta, De Luca ha nominato anche quattro suoi consiglieri: Mario Mustilli (questioni finanziarie); Sebastiano Maffettone (organizzazione culturale); Paolo De Ioanna (rapporti con le amministrazioni centrali) e Francesco Caruso (rapporti internazionali e Unesco). Il consigliere di Stato Sergio De Felice sarà invece capo di gabinetto.
Insediandosi il neopresidente della Regione ha anche preso impegni sui precari della Sanità: «Risolveremo per la fine dell’estate, al massimo tra ottobre e novembre».