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 2015  luglio 01 Mercoledì calendario

Il decalogo anticaldo. Piccoli consigli per (s)vestirsi bene e rinfrecarsi elegantemente durante la canicola. Che siate in ufficio o a un matrimonio, perché anche un ventilatore mignon può diventare un accessorio di tendenza

Il primo comandamento di un decalogo anticaldo serio dovrebbe vietare la lettura e l’ascolto di più di un bollettino meteo al giorno, per scongiurare effetti collaterali ulteriormente ansiogeni e surriscaldanti. Il clima mediatico di questi primi giorni di afa ha già raggiunto temperature altissime in termini di aggettivazione (infernale, torrido, africano) e di profezie apocalittiche (sarà come la terribile estate del 2003!). 
Detto questo, il caldo è come la crisi, un po’ è quel che è percepito un po’ è un fatto. E quindi bisognerà tenerne conto e affrontarlo con buon senso e, se si può, con eleganza. Perché il bagno nelle fontane o la presa d’aria sulle grate del metrò li si perdona solo ad Anita Ekberg e Marilyn Monroe…


S-vestirsi
Vestirsi leggeri non vuol dire denudarsi. «Basta scegliere filati sottili come le garze di cotone, di lino o misto lino», suggerisce Elisabetta Grossi, consulente di Milano Unica, la megafiera dei tessuti che si tiene a settembre, ma in questi giorni presenta le precollezioni per l’estate del 2016. «Ci sono poi dei poliestere giapponesi leggerissimi che non si attaccano al corpo e sono molto piacevoli». Bisognerà poi vedere se in negozio saranno in grado di gestire la richiesta di «jersey con armatura ragnatela molto aerati». Più facile, se si è donne, buttarsi sui pizzi e tutto ciò che è traforato. La seta di giorno invece è da evitare per la nota tendenza ad appiccicarsi al corpo. 
E l’uomo? Per sua fortuna esiste il condizionatore, perché il lino in ufficio non è ancora sdoganato. È tollerato il venerdì grazie al casual friday, ma per il resto tocca cavarsela con i freschi di lana. «Ce ne sono di tanti pesi e si può giocare sulle forme – spiega Stefano Fadda, esperto di trend di Milano Unica -. Si possono evitare gli abiti troppo slim preferendo forme più ampie, sostituire la camicia superfit che dà fastidio con quella in lino per riunioni non troppo formali, però mai con la cravatta». 



Sventolarsi e scappellarsi
E se un amico avesse la malaugurata idea di sposarsi durante la canicola? Per gli uomini vale quel che s’è detto sopra, per le donne c’è più scelta, però anche più problemi da risolvere. «Se infatti si sceglie un vestito smanicato poi bisogna prevedere un coprispalle per la chiesa», spiega Angela Bianchi, consulente di immagine di Virgoimage. E visto che lo scialle fa agée e il bolerino démodé, «meglio optare per la manica a tre quarti». Ma la vera arma salva-invitati sono i gadget per lo sventolamento chic spesso omaggiati dagli sposi. «Ci sono i ventilatorini mignon, o ventaglietti di tutti i tipi». Ma il ventaglio può essere anche un accessorio supermoda, specie da questa estate in cui trionfa su abiti borse e pantaloni della collezione sicilianspagnoleggiante di Dolce&Gabbana. L’altro accessorio rinverdito è il cappello, non solo ai matrimoni. I classici van sempre bene, il panama per lui e a tesa larga – come Amal Clooney – per lei. In questi giorni all’Expo, però, il più desiderato è quello in paglia da contadino vietnamita.

S-truccarsi
Marilyn Monroe nel famoso film «Quando la moglie è in vacanza» usava il frigo per metterci la biancheria intima. Qualche emulo/a ci sarà ancora, ma tendenzialmente sarebbe più utile metterci una scorta di cibo e bevande fresche e, se proprio si vuole, creme, trucchi e acque per la pelle. «Ci sono spray e acque apposta per fissare il maquillage anche d’estate», continua Bianchi, «Chi vuole può anche stendere un fondotinta leggero e trucco waterproof». Questo se si vogliono evitare liquefazioni imbarazzanti. L’abbronzatura? Per tante italiane è ancora un must, ma evidentemente aumentano le cultrici della pelle chiara se la maison cosmetica Vichy ha appena lanciato, assieme agli abbronzanti, una linea di «schiarenti» che si ispirano ai riti di bellezza asiatici e tengono sotto controllo la pigmentazione della pelle. 

Vederci
Il sole giaguaro porta con sé, oltre al caldo, anche l’emergenza-occhi. Dall’ultimo Mido sono usciti occhiali da sole per tutti i gusti e portafogli, ma specie d’estate la gente li compra come le collanine sulla spiaggia anziché dall’ottico. Così la Commissione Difesa Vista ha sviluppato l’App Sole Amico per spiegare perché un occhiale non è un bijou ma uno strumento protettivo e in montagna la lente deve avere requisiti differenti da una per il mare o la città. E se proprio si deve sfidare il coprifuoco del sito salute.gov e uscire negli orari off limits, resta valida la regola di rifugiarsi in luogo fresco, tipo centri commerciali. Nel caso si sia prenotato il biglietto per Expo, l’oasi più ambita è il Padiglione dell’Austria: con 54 alberi, 12.600 piante e potenti nebulizzatori garantisce 10 gradi in meno del «resto del mondo».